Altezza - "Madonnina di Pratelle" m. 1916 s.l.m.; Monte Ginepro 2007 m. s. l. m.

Partenza: Costa degli Asini  (quota 1368 m.  s.l.m.)

Dislivello andata e ritorno:  639 m.

Sentieri C.A.I. nr. 40 (nella seconda parte)

Segnavia gialli ed immaginine "mad. Pratelle"

 

Tempi di percorrenza andata:

1h:20' ca.  per la Madonnina di Pratelle;

 12' ca.  per Monte Ginepro

Ritorno:

1h:10' ca

 

Riferimenti G.P.S.

(dati rilevati - toller. +/- 5 m.)


"Costa degli Asini":

N 41°  47'  36,7"

E 13°  26' 29,1"

1368 m. s.l.m.

 

Madonnina Pratelle:

 N 41°  48'  20,6"

E 13°  27'  39,4"

1916 m. s.l.m.

 

Monte Ginepro:

N 41°  48'  36,9"

E 13°  27'  47,3"

2007 m. s.l.m.


Vista Satellitare con Panoramio Foto Satellitare



Percorso andata:
Costa degli asini, sent. C.A.I. nr. 40, " le pratelle", Madonnina Monte Bello, M. Ginepro.
Percorso ritorno:
M. Ginepro, "le pratelle", sent. C.A.I. nr. 40, Costa degli asini.


Come arrivare alla loc. S.Nicola - Stallone - F.na S. Giovanni - Costa degli asini:

  • Da Frosinone: S.S nr.155 per Fiuggi - bivio per Veroli -  direzione Prato di Campoli - giunti in località S. Maria Amaseno seguire le indicazioni per la Certosa di Trisulti - poco prima di S. Nicola (fraz. di Collepardo) in loc. "Stallone", svoltare a destra (strada sterrata) per f.na S. Giovanni. 

  • Da Fiuggi:  S.S nr. 155 per Frosinone - bivio per Collepardo - Certosa di Trisulti - Ponte dei Santi - poco dopo S. Nicola (fraz. di Collepardo) in direz. Veroli, località "stallone",svoltare a sinistra (strada sterrata) per f.na S. Giovanni.

Qualche distanza:

  • Certosa di Trisulti - "Stallone": Km. 6

  • "Stallone" - f.na San Giovanni: Km. 7,5

  • F.na San Giovanni - "radura": Km. 1,6

  • "Radura" - inizio sentiero: Km. 0.2

 

N.B.: Alcune delle immagini sottostanti, quelle più significative, sono "cliccabili" a dimensioni maggiori.

 

Bella e piacevole passeggiata  nel cuore dei Monti Ernici.

L'itinerario descritto in questa relazione coincide con il percorso dell'ormai decennale manifestazione "Tutti a Pratelle", organizzata la terza domenica di luglio di ogni anno dall' "Associazione Amici di Pratelle" di Alatri a testimonianza  del forte legame tra  la cittadinanza di Alatri e la sua "isola montana". "Le Pratelle", infatti, l'ampio territorio montano racchiuso tra i monti Bello, Ginepro, Cappello, Brecciaro, Passeggio e Fragara  è territorio del Comune di Alatri pur non confinandone direttamente!!!.

Raggiunta San Nicola ed individuata la località "stallone" identificabile per la presenza di un grosso ed isolato casolare (vedi il fotoalbum)  di proprietà della Certosa di Trisulti, si prosegue per la strada sterrata fino al fontanile S. Giovanni. (foto a destra). Ricordo, però, che l'accesso veicolare su questa strada è consentito unicamente ai residenti di Alatri e Collepardo.  A  piedi,  per raggiungere

Fontana San Giovanni

F.na  S. Giovanni  da  S. Nicola,  dalla  chiesa  intitolata  alla  Madonna del Sacchetto,   percorrendo il
La radura di riferimento per l'inizio del sentiero

sentiero C.A.I. nr. 40  (bandierine rosso-giallo-rosso) occorre circa 1 ora. Riempite le borracce della piacevolissima acqua si prosegue sulla strada. Superate le vasche del vecchio fontanile ed ignorato l'inizio del sentiero classico C.A.I. nr. 40, (a destra di un tornate - nel primo brevissimo tratto su strada sterrata) dopo circa 1,6 Km. si arriva alla radura della foto a sinistra.

E' importante individuarla  proprio in  considerazione della facilità con la quale potrebbe sfuggirci l'inizio

del sentiero! A facilitarci il compito, ad ogni buon conto, la recente installazione di una croce (foto) orientata a valle sul dosso che la precede di poche decine di metri. Dalla radura altri duecento metri per l'imbocco del sentiero. Attenzione, come già accennato in precedenza, percorrendo magari in compagnia la carrareccia, può sfuggirci l'imbocco del sentiero. Spero  di  facilitare   il   compito  dell'escursionista

La Croce di riferimento per l'inizio del sentiero
con la foto a in basso.
L'inizio del sentiero Da segnalare, inoltre,  l'ormai "stabile"  presenza del cerchio

di sassi al centro della  della piccolissima radura all'inizio del sentiero.

Finalmente lasciamo la strada. Per una singolarissima segnaletica che vede alternarsi segnavia gialli ed immaginine della Madonnina di Pratelle, imbocchiamo  lo  spettacolare   sentiero

totalmente immersi nella maestosità della faggeta. Non finirò mai di meravigliarmi, di subire il fascino del
Tasso salita Tabora

bosco   di  faggi.    Questo,    quello    di   Prato  di  Campoli, quello della Valle dell'Inferno... boschi meravigliosi senza uguali....belli in tutte le stagioni.... Ed ora,  poi,  è l'autunno,  con le sue mille sfumature calde...con i suoi mille colori...

Un    quarto    d'ora    circa    di    cammino    ed   il    sentiero  svolta  decisamente  a  destra  (attenzione   a   non  andare   dritti!)  per  la  brevissima  "salita  Tabora".    Tabora    è    il   soprannome   di   un  falegname  di  Alatri, organizzatore,  tra  gli altri,   del  "Tutti  a  Pratelle"  di  cui  accennavo all'inizio.     Quasi     al     culmine   della     ripida  "salita   Tabora" un maestoso

e   secolare    tasso   cerca    caparbiamente    il      suo Inghiottitoio
spazio  tra   i   faggi   ( foto in alto a sinistra).  Un paio di minuti ed  attraversato
 "il fosso" il    sentiero  ritrova   i   segnavia    C.A.I.,   le   classiche   bandierine
rosso - giallo - rosso   ormai    sbiadite   dal   tempo   dello   "storico"   sentiero
nr. 40.  Poco più di 10 min.  per  raggiungere un  "sinistro"  inghiottitoio (lungo il
sentiero alla nostra sinistra - foto a destra). Mio figlio mi tempesta di  domande.
Cos'è,  quanto è profondo,  dove esce l'acqua che  raccoglie.... Uhmmm... non
so quanto   le  sue domande   siano    dovute   alla   curiosità   piuttosto  che  al
desiderio di riposarsi!!!     Un altro  quarto  d'ora  di cammino ca.  per  arrivare  alla fine della faggeta e
"il fosso della neve"

liberare finalmente lo sguardo. Durante il meritato riposo non lasciatevi però sfuggire una testimonianza storica ormai destinata purtroppo a sparire nel tempo. Osservando  attentamente in fondo al fosso noterete degli strani muretti a secco (foto a sinistra). Servivano ai vecchi pastori per raccogliere e compattare la neve che, coperta dalle foglie e dalla terra, assicurava l'acqua per il bestiame anche nei mesi estivi!!!

Dal termine del bosco il sentiero prosegue dritto come indicato nella foto in basso dalla linea tratteggiata rossa, aggira il colle davanti a noi per poi guadagnare  finalmente la cresta   Monte Bello - Monte Ginepro  nei pressi  del

cippo di confine in tra Lazio ed Abruzzo ..... Uhmmm..., troppo  lungo  ed  in  alcuni punti  decisamente
Passa con il mouse sull'immagine per vedere i percorsi dall'alto

poco evidente .....Io vi consiglio un'alternativa lasciandovi la possibilità di scegliere di percorrerlo magari al ritorno dopo aver visto dall'alto tutta la zona....Il mio suggerimento (ed è il percorso che seguo ogni volta) è quello di "attaccare" direttamente la salita verso la madonnina come indicato nella foto in giallo. Il tempo di percorrenza non è lungo. Varia dai 20 ai 30 min. in base al "passo" di ciascuno.... ma che  dire  dello  splendido  panorama  sulle  "Pratelle"  che  si svela progressivamente ad ogni "ripresa di

fiato"... Finalmente nei tempi previsti si raggiunge la Madonnina. Sento un'esclamazione di meraviglia....  Colgo nell'espressione di Simone quello stupore di chi, dopo aver camminato nel fitto del bosco e vedersi  limitato nello vista dai monti circostanti, giunge per la prima volta alla Madonnina di Pratelle  dove  lo sguardo spazia a 360 gradi su un panorama fantastico che va dal Lazio all' Abruzzo passando per le creste degli Ernci occidentali ed il M. Viglio...

...La  stessa  straordinaria  sensazione  che  provai  io  per  la  prima  volta e che mai mi abbandonerà...

Davvero desuete da questo punto di osservazione le sagome dei Monti Ernici occidentali. Totalmente diversi da come  siamo  abitati  a  vederli:   la  Rotonaria,   la Monna,   la  lunga  cresta  Fanfilli - Monte

Crepacuore... Al termine della giusta sosta chiedo a Simone se voglia vedere un panorama ancora più bello. Non trovo tanta resistenza ed in meno di un quarto d'ora eccoci ai 2004 metri di Monte Ginepro...Fantastico il colpo d'occhio sulla Valle Roveto e sulle principali vette del'Abruzzo.  Rendinara sembra lì a portata di mano.... Monte Velino, i Monti della Laga, il Gran Sasso, la Majella.. la veste  autunnale  dell'ampio  Vallone  del

Rio che da Rendinara  porta a Monte Pratillo e quindi a Pizzo Deta, l'anfiteatro delle Pratelle racchiuso dai Monti Passeggio (2064m) e  Fragara (2005 m.),..... Impiego tempo ad indicare a Simone paesi e montagne... curiosità sempre alla ricerca di  altre informazioni....

Dopo aver contribuito alla "piramide" di sassi sulla vetta del  Ginepro ci incamminiamo sulla via del ritorno. Percorrendo questa volta il sentiero C.A.I., impieghiamo poco più di 20 min. per arrivare alla fine del bosco, altri 20 min. ca. per la deviazione dal sent. C.A.I. nr. 40 ed infine 15 min. ca. per arrivare alla strada.

 

Da considerare, ad ogni buon conto, e davvero  vivamente consigliata vista la brevità dell'escursione,  la

seguente alternativa: dalla Madonnina di Pratelle, poco dopo il cippo di confine in cemento (Lazio - Abruzzo) si incontra un evidentissimo sentiero che conduce, in circa 5 min. alla "Lota", (Coord. G.P.S. - dati rilevati, toll. +/- 5 m.: altezza 1891 m. ; N  41° 48' 58,6'' ; E 13° 27' 38,4'') la croce di Rendinara. A dire il vero, purtroppo, della croce è rimasto soltanto l'asse verticale ma da qui, Rendinara, sembra  davvero a portata di mano...

La  Croce di Rendinara

Proseguendo sullo spartiacque, per le  bandierine   bianco/rosso del  Sentiero  Italia,  in  un quarto d'ora circa si raggiunge  la vetta del Monte Ginepro. Un'altra manciata di minuti per la vetta del Monte Cappello (proseguendo sulla cresta del Ginepro), punto  privilegiato per l'osservazione del sottostante Vallone de Rio, per poi riprendere la via del ritorno come sopra descritto.

 

Nell'estate 2007 la madonnina ha subito un deprecabile atto vandalico ed è stata sostituita da quella attuale nell'estate 2008

Vedi anche l'altro itinerario

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CARTINA 


Riferimenti cartografici:

  • Fogli nr.151 II NE (Vico nel Lazio) e 152 III N.O. (Balsorano) della Carta d'Italia  I.G.M.I.

  • GRUPPO dei MONTI ERNICI  Carta dei sentieri - Club Alpino Italiano sez. di Frosinone

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