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Quale futuro?

 
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tommaso
Guru dei Monti Ernici
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Registrato: 06/10/10 10:38
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MessaggioInviato: Ven Dic 03, 2010 12:22 pm    Oggetto: Quale futuro? Condividi su Facebook Rispondi citando

Ciao a tutti, ho appena terminato di leggere il documentassimo dossier del WWF sui drastici tagli di risorse al Ministero dell’Ambiente. Ne emerge un quadro desolante e talmente grave che potrebbe determinare la fine non solo del Ministero stesso, ma dell’idea stessa delle politiche ambientali nel nostro Paese.

Di seguito ho cercato di sintetizzare lo studio condotto da WWF Italia che rende evidente la drammatica situazione economico-finanziaria del Ministero dell’Ambiente.



Nel 2011 il bilancio complessivo del Ministero dell’Ambiente è di circa un terzo rispetto a quello del 2008, 513 milioni di euro circa, conto 1.513 milioni circa.

Ed è un bilancio che verrà ulteriormente tagliato: 504 milioni circa nel 2012 per scendere poi a 498 milioni circa nel 2013.

Se per affinità compariamo i tagli del Ministero dei Beni Culturali e quello delle Politiche Agricole vediamo che la scure della crisi economica non ha colpito tutti nello stesso modo.

Il Ministero dei Beni culturali ha avuto un taglio di circa il 30% rispetto al 2008, e quello delle Politiche Agricole ne ha subito uno di poco più del 20%, al Ministero dell’Ambiente è stata imposta una decurtazione di circa il 60% !

Non è dunque vero che queste riduzioni di spesa sono il solo risultato dell’effetto combinato dei tagli previsti per tutti i Ministeri dal decreto legge 112/2008 che per dotazione di bilancio è all’ultimo posto tra i dicasteri con portafoglio. Esse rappresentano la consapevole scelta di un fortissimo clamoroso indebolimento delle politiche ambientali governative.

Esaminando infatti le scelte in campo ambientale contenute nella Legge di Stabilità 2011 si rileva, dato il valore complessivo della manovra quantificato nel triennio 2011-2013 in 13,5 miliardi di euro, che, al comparto ambientale (cioè all’insieme di tutela del mare, difesa del suolo, aree protette, applicazione della CITES ovvero controllo del commercio di piante ed animali a rischio, ed Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale che raggruppa oggi le competenze e le funzioni dell’ex APAT, ex ICRAM ed ex INFS) vengono destinati nel triennio 400,851 milioni di euro pari a solo il 3% circa ( 2.97%) delle spese previste tra il 2011 ed il 2013.

L’unico ambito che non vede flessioni è quello del Ministero della Difesa il cui bilancio dal 2007 al 2013 vede registrare una flessione massima di circa il 4%, per altro interamente recuperata con il bilancio previsionale 2011/2013 della’attuale manovra finanziaria. Se infatti nel 2008 il bilancio del Ministero era di 21.132 milioni circa, quest’anno il bilancio è stato di 20.364 milioni, con una prospettiva di crescita sino a 21.366 nel 2013.

Alcuni dati appaiono sconcertanti come l’acquisto nel tempo 31 cacciabombardieri F35 (il cui costo attuale, in continua lievitazione, e' di 122 milioni di euro ciascuno per 16 miliardi complessivi d’investimento) e 10 Fregate Multimissione FREM (500 mln di euro l'una per 5 mld di euro complessivi di investimento).

Volendo fare un raffronto, si può sconsolatamente affermare che il bilancio del Ministero dell’Ambiente nel 2011 e nel biennio successivo equivarrà all’incirca a poco più di 4 cacciabombardieri F35, oppure potrebbe equivalere ad 1 Fregata Multimissione FREM dal costo 500 milioni di euro.

La precisa volontà politica di depotenziare tutte le tematiche ambientali appare ancora più evidente comparando alcuni capitoli di spesa della Legge di Stabilità 2011 e del bilancio 2011 del Ministero dell’ambiente.

Non v’è infatti alcun dubbio sul fatto che, soprattutto in un Paese come l’Italia che presenta un quadro istituzionale ed economico estremamente farraginoso, gli interventi a favore della sostenibilità ed le prospettive di conversione economica imposte della condizioni ambientali vanno sostenute. Il taglio ad alcuni campitoli di bilancio del Ministero dell’Ambiente, operato all’interno dell’attuale legislatura, rende debolissima se non vana l’azione di sostegno a comparti fondamentali delle politiche ambientali.

La lettura dell’andamento della spesa sui seguenti capitoli di bilancio appare quanto meno sconcertante.

Per la difesa del suolo nel 2011 nella Legge di Stabilità ci sono risorse limitatissime destinate a questa voce strategica per la tutela del nostro fragilissimo territorio, considerate ancora una volta (per l’ennesima volta!) le tragedie susseguitesi nell’ultimo anno. Infatti, il Ministero dell’ambiente solo dal 2012 potrà attingere all’accantonamento previsto dalla Legge di Stabilità per 210 milioni di euro, accantonamento tra l’altro che comprende non solo la difesa del suolo ma anche per le bonifiche. Le risorse in Bilancio specificatamente destinate alle Autorità di Bacino e per interventi di difesa suolo ammontano a 32,7 milioni contro i 175 milioni di euro assegnati nel Bilancio 2010.

Per le Aree Protette invece i già scarsi finanziamenti assegnati nel 2010 alle aree potette nazionali vengono ridotti nel 2011 del 42% e rispetto a quanto stanziato nel 2009 del 50%. Infatti, per il 2011 e per il biennio successivo nella Legge di Stabilità vengono stanziati 7 milioni di euro l’anno per l’attuazione dei programmi. In via ordinaria le risorse destinate complessivamente alla pura e semplice sopravvivenza delle aree protette ammonteranno nel 2011 a 35.983.000 di euro. Rispetto alle risorse assegnate a questo scopo nella Legge Finanziaria 2010 (61.820.668 di euro) si ha una riduzione in un anno di 25.837.668 euro, equivalenti ad una contrazione della capacità di spesa nel 2011, appunto del 42%.

Per quanto riguarda la Tutela della Biodiversità, finalizzata a la tutela e conservazione della flora e della fauna, salvaguardia della biodiversità e dell’ecosistema marino, il Ministero a questo scopo avrà a bilancio 88.851.751 euro nel 2011, 96.998.706 nel 2012, 40.217.965 euro nel 2013: con una contrazione della capacità di spesa a questo titolo che nel 2013 sarà del 60%.

All’ISPRA, l’Istituto per i controlli in campo ambientale, vengono assegnati 34.597.000 euro, con una riduzione dei fondi rispetto a quanto stanziato lo scorso anno (86.020.000 euro) del 60% e con un taglio del 61% rispetto a quanto previsto per il 2011 (83.520.000 euro) dalla Legge Finanziaria 2010.

Nel Bilancio di previsione 2011 del Ministero dell’Ambiente per il programma 18.12, “Tutela e conservazione del territorio e delle risorse idriche, trattamento e smaltimento rifiuti, bonifiche” la riduzione della capacità di spesa nel 2011 per il funzionamento+interventi è contenuta (-6.881.923), per gli investimenti avremo invece una riduzione di 131.588.481 euro, pari a circa il 64% dei fondi previsti nel 2010.

In campo energetico la Legge di Stabilità 2011 non ci sia alcuna misura innovativa.

Nel Bilancio 2011 del Ministero dell’ambiente il “Fondo per interventi di efficientamento e risparmio energetico e per lo sviluppo del solare termodinamico” che nel 2010 era di 30.290.342 euro viene ridotto di 9.429.961 euro e portato a 20.860281 euro per ognuno degli anni 2011-2013.

L’ultima triste voce di questo stillicidio alla tutela delle politiche ambientali riguarda il rispetto del Protocollo di Kyoto. Il Governo sembra non accorgersi che l’Agenzia Europea per l’Ambiente reputa improbabile che l’Italia rispetti l’obiettivo di Kyoto, (taglio delle emissioni della UE del 20% rispetto ai livelli del 1990), per il Clima, nel Bilancio di previsione del Ministero dell’ambiente ci sono solo 31,7 milioni di euro nel 2011 per programmi riguardanti la “Convenzione sui cambiamenti climatici”con un taglio tra l’altro rispetto al 2010 di 3,7 milioni di euro. Tale stanziamento è largamente inferiore all’impegno assunto dal Presidente del Consiglio in merito allo stanziamento per il Fast Start Up di aiuti ai paesi in via di sviluppo sul clima (200 milioni l’anno per 3 anni).



E’ così che un Paese può guardare con speranza al suo futuro?

A presto, Tommaso.
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Francesco
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MessaggioInviato: Ven Dic 03, 2010 7:49 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Ciao Tommaso,



è disarmante leggere i dati che hai fornito, sembra di trovarsi di fronte ad un bollettino di guerra.... :(



Mi auguro che a questo punto, di fronte al concreto rischio che si arrivi ad un punto di non ritorno, emerga la coscienza civile di ognuno di noi, quell'educazione, quel rispetto per gli altri che fin'ora è mancato e che più di ogni altra cosa potrebbe risollevare le malcapitate sorti del nostro ambiente...



Saluti,

Francesco
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