Forum dei "Monti Ernici"

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PARCO SI PARCO NO

 
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cesare
Amico della Montagna
Amico della Montagna


Registrato: 18/05/06 10:13
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MessaggioInviato: Ven Mag 19, 2006 10:51 am    Oggetto: PARCO SI PARCO NO Condividi su Facebook Rispondi citando

SALVE A TUTTI SONO UN NUOVO ISCRITTO, SONO DI VEROLI E NN HO POTUTO FARE A MENO DI LEGGERE TUTTI I FORUM DI QUESTO SITO. UNA CURIOSITA MI HA ASSALITO QUANDO HO LETTO DELLA POSSIBILITA DI CREARE UN PORCO O UN OASI PROTETTA SUI MONTI ERNICI.NON PER RUBARE UNA METAFORA AL GRANDE CAPO FRANCESCO, MA QUESTA NOTIZIA è STATA SOLO UNA BREZZA STAGIONALE CHE NON HA PORTATO NUBI O HA CREATO QUALCHE STRASCICO DI TEMPESTA?SE QUALCUNO SA QUALCOSA PREGO MI INFORMASSE, MI SENTO SEMPRE ABBASTANZA COINVOLTO QUANDO SI PARLA DELLA MIA TERRA E SOPRATTUTTO DELLE NOSTRE MONTAGNE![/b]
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Luca Bellincioni
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MessaggioInviato: Sab Mag 20, 2006 11:52 am    Oggetto: parco Condividi su Facebook Rispondi citando

Gentile Cesare, mi fa immenso piacere ascoltare il tono delle tue parole, da cui traspare un forte (quanto ormai raro) attaccamento alle proprie radici e alla propria terra. Sì, purtroppo la questione del parco degli Ernici si è rivelata soltanto una "brezza stagionale", in quanto, finite le elezioni, tutto è stato riposto in un cassetto. Ma in realtà il problema non è tanto chi ha proposto il parco e poi se ne è "dimenticato", bensì il vero problema di fondo sono e rimarranno a lungo (a quanto pare) le resistenze locali verso qualsiasi progetto di tutela ambientale del massiccio, sia per una consolidata sottocultura anti-ecologistica, sia per una diffusa ignoranza, sia ovviamente per i numerosi interessi speculativi, così predominanti in questa zona.

Fortunatamente, come avrai potuto leggere in qualche vecchio mio intervento, negli ultimi tempi il nuovo assessore regionale all'ambiente ha rilanciato il vecchio piano (peraltro già approvato da anni) per le aree protette del Lazio, iniziando dall'istituzione (nei primi di aprile) del Parco dei Mti Ausoni e Lago di Fondi. Tuttavia anche questa iniziativa pare sia destinata al fallimento poichè TUTTI i sindaci e le amministrazioni provinciali si sono opposte categoricamente. Allo stesso tempo però, rimandendo alla questione degli Ausoni, si stanno diffondendo molti comitati pro-parco, che vedono tra l'altro la partecipazione sentita di molti giovani, sintomo che qualcosa sta pian piano cambiando. Siamo infatti proprio noi giovani che dobbiamo lottare affinchè ci sia data ancora la possibilità di godere di un ambiente vivibile, di mantenere le nostre radici culturali. E - non ultimo - abbiamo il DOVERE di preservare il nostro ambiente per le generazioni future. Tutto ciò è scritto anche nella Costituzione. Che i politici locali (i quali si riempiono sempre e a sproposito di belle parole patriottiche) se la leggano qualche volta...!

La realtà è che ancora è assai radicata nella popolazione l'idea che la crescita economica sia direttamente proporzionale alla devastazione indiscriminata del territorio, ideologia frutto del mostruoso modello di sviluppo novecentesco e modernista che ci è stato imposto e che oggi inizia a mostrare le gambe molto corte, producendo inquinamento e povertà globali, omologazione delle culture e crescita esponenziale della popolazione mondiale, e portando - nonostante questo continuo sfruttamento dell'ambiente) una nuova ondata di disoccupazione anche nei nostri ricchi Paesi occidentali.



Tornando agli Ernici, le problematiche che ti ho accennato per gli Ausoni si riproporrebbero anche qui, qualora venisse seriamente riproposta l'istituzione del parco naturale. Le amministrazioni locali si opporrebbero, poichè si chiuderebbero ai loro occhi le "prospettive di sviluppo" che essi vedono nella disboscazione selvaggia, nell'apertura di nuove cave, nella speculazione edilizia (fatta di villette ovunque), nella creazione di nuovi impianti sciistici o residenziali (o nell'ingrandimento di quelli esistenti). Tutte cose che arricchiscono pochi e impoveriscono i più, distruggendo per sempre una ripresa non rinnovabile e limitata, come il territorio, e insieme le prospettive economico-turistiche a lungo termine che invece una sua tutela comporta, e di conseguenza la possibilità di una maggiore qualità della vita per noi giovani e per le generazioni future. Un atteggiamento, quello delle amministrazioni locali, che - ricordiamolo - deriva dalla loro egoistica, squallida e becera necessità di accontentare le lobbies che le sorreggono, e non certo dettato dall'interesse per le sorti della gente "comune" (che - al danno si aggiunge la beffa! - appoggia sempre e comunque i loro assurdi propositi, attratta - ignorante com'è - da vantaggi immediati e spesso frivoli)... Ma non credo che ridurre la Ciociaria ad un gigantesco e vergognoso dormitorio-latrina (situazione che si concretizzerà tra una ventina d'anni, continuando le cose in questa maniera) sia la soluzione auspicabile per creare vere prospettive di sviluppo e per garantire una vita dignitosa alle generazioni future. Lo ripeterò sempre e ad oltranza: oggi iniziare almeno a tutelare le aree rimaste integre è il primo passo per capovolgere questo trend apocalittico e per avviare un modello di sviluppo diverso e razionale. Prima che sia troppo tardi.



A presto

Luca Bellincioni
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cesare
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Registrato: 18/05/06 10:13
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MessaggioInviato: Lun Mag 22, 2006 11:42 am    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

ciao Luca grazie per la risposta.avevo gia letto i tuoi commenti negli altri forum, purtroppo hai ragione, dico cosi perche anche secondo me cambiare alcune ideologie diciamo cosi rimaste agli inizi del dopo guerra sarra difficile se nn impossibile.hai ragione anche del fatto che sono i giovani che sono, vuoi per ribellione nei confronti di chi amministra ,vuoi per una forte sensibilizzazione e per una maggiore apertura mentale che si ha nelle scuole nei rigurdi dell'ambiente, molto piu sensibili nei confronti della natura.comunque nn riaesco a non pensare che non ci sia un modo per far capire a chi di dovere che il parco nn è un tumore ma bensi un segnale per chi verra dopo di noi di civilizzazione e un insegamento che nn si puo sempre adattare all'uomo un territorio ma èl'uomo che deve adattarsi al territori.lo so che sono cose scontate ma poche persone le ricordano
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Luca Bellincioni
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MessaggioInviato: Lun Mag 22, 2006 1:24 pm    Oggetto: parco si parco no Condividi su Facebook Rispondi citando

Ciao Cesare, quello che dici è verissimo: è ora che gli uomini inizino ad adattarsi al territorio. Ieri (attualmente sto lavorando ad alcuni progetti di promozione turistica) sono stato sullo Sprone Maraoni, sui Lepini. Il panorama dalla vetta comprende praticamente tutta la Ciociaria centro-settentrionale, e quasi per intero la Valle del Sacco. Ebbene, tolto il bellissimo scorcio sullo sfondo, comprendente i Monti Ernici e le colline di Canterno (tra cui peraltro passa la deturpante e sempre più urbanizzata sp 155), il resto del territorio è ormai praticamente devastato. Sono sorte nuove aree industriali e commerciali in aperta campagna, che lambiscono in più punti il Sacco, assieme ad enormi agglomerati suburbani, generati a loro volta dal fenomeno dell'insediamento sparso. Lo spazio tra Ferentino e Frosinone si sta saturando, creando una grande conurbazione, mentre i campi coltivati rimangono soltanto piccolissimi appezzamenti di terra attorniati dall'orrore; ho contato inoltre almeno una quindicina di cave, talvolta enormi, che cariano selvaggiamente TUTTE le colline (un tempo bellissime) che emergono dalla piana. In tutto questo disastro posso dirti che l'antenna di Fumone sembrava bella... anzi bellissima...

Penso che lo Sprone Maraoni sia uno dei migliori punti per osservare lo sfacelo ambientale della Ciociaria (assieme al Fammera, che dà sul Cassinate), e vi consiglio di salirci. Io ho girato molto, e vi assicuro che quello visto dallo Sprone Maraoni è uno dei paesaggi più brutti del Lazio (e non solo), e forse il più brutto in assoluto (forse peggiore anche di quello delle periferie di Roma, che per lo meno è una metropoli e non una città di provincia). Soltanto le nobili quinte dell'Appennino ernico e marsicano ingentilivano tale "bruttovedere".



Ci sono rimaste dunque solo le montagne: come si può ancora pensare di non tutelarle?! E' possibile che tutto il patrimonio ambientale ciociaro debba finire massacrato dalla speculazione di amministrazioni indecenti, incompetenti e delinquenziali? Perchè le aree industriali, residenziali e commerciali qui spuntano A CASO e non secondo piani razionali?! Chi e come elabora i pr? E' possibile che nessuno si interroghi sul nostro futuro? E' possibile che nessuno sappia che cementificando il territorio come si sta facendo, non solo perlare di turismo diverrà una barzelletta, ma tra vent'anni non avremo più i beni essenziali, come l'acqua, perchè la piana del Sacco sarà quasi del tutto impermealizzata!? Stesso problema sta investendo l'Agro Pontino.

Stiamo assistendo ad un vero e proprio distastro ambientale nel silenzio di tutti. Non se ne può veramente più. Non solo è ormai deceduto il senso della sacralità della terra tra la popolazione. Altro che. Questa è pura delinquenza.



Luca
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