Forum dei "Monti Ernici"

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mura ciclopiche
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Amilcare
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MessaggioInviato: Dom Mag 27, 2012 6:34 pm    Oggetto: mura ciclopiche Condividi su Facebook Rispondi citando

Ho già scritto che distinguo:
LE MURA MEGALITICHE_
LE MURA CICLOPICHE - distinzione che mi posso permettere per avere, a lungo, osservato le nostre mura che ho sempre confrontato alle altre realtà simili e a quanto i diversi autori, in tempi diversi, hanno scritto sulle nostre e sulle altre.
Prima, però, di affrontare l'argomento specifico, mi è necessario fare una premessa:

Per le loro costruzioni, gli uomini hanno sempre usato il materiale che facilmente potevano prelevare sul posto o nelle immediate vicinanze e la sua messa in opera richiedeva sempre tecniche specifiche, condizionate dalla funzione del fabbricato e dalla natura del suolo.
E' quindi naturale che gli "Hernica saxa" hanno fornito il materiale che poteva essere messo in opera, fin dall'epoca più antica, con tecniche facilmente eseguibili secondo la disponibilità degli utensili, delle tecnologie ed infine, alla resa economica.

Il fattore economico, penso, sia stato quello più determinante per la costruzione delle nostre mura: infatti, dato il materiale, due sole erano le possibilità:
Usare pietre di piccole dimensioni o grossi massi.
Amilcare (segue)


L'ultima modifica di Amilcare il Lun Mag 28, 2012 5:23 pm, modificato 1 volta
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Francesco
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MessaggioInviato: Lun Mag 28, 2012 2:49 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Interessantissimo come sempre... Very Happy

Aspettiamo di leggere il resto... Wink
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Amilcare
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MessaggioInviato: Lun Mag 28, 2012 5:07 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Con PIETRE DI PICCOLE DIMENSIONI, si costrivano

LE MACERE.
Sono muri costruiti con pietrame a secco.
Vengono ancora usate per il contenimento di terrapieni per uso agricolo ed oltre che per i terrazzamenti , venivano anche usate per costruire le abitazioni, tipo capanne, e i recinti; perfino le mura.

E' evidente che la macera avrebbe reso più facile il trasporto e la messa in opera della pietra; ma avrebbe posto il problema della frantumazione della roccia e non avrebbe dato garanzie per la solidità delle mura.

Intorno ad Alatri abbiamo due esempi di recinti a macera:

Il primo e più antico a MONTE SAN GIACOMO, proprio sulla cima.
Si tratta di un CASTELLIERE formato da tre cerchi completi quasi regolari.
E' attribuibile al bronzo finale ed è, ormai, riconoscibile soltanto dalle pietre crollate e dal materiale che si trova all'interno.

Il secondo, su MONTE PIZZUTO.
Per i materiali che restituisce all'interno, si può datare all'inizio dell'età del ferro e si può dire che anzi, ne era uno dei centri di produzione.
Si conserva ancora, in buona parte, sul perimetro che contorna la parte più alta e questo grazie alla speciale tecnica che prevedeva la costruzione del muro con strati successivi ben definiti da cortine regolari, cosa che avrebbe impedito e ha impedito la frana completa del muro interessato da un eventuale smantellamento.
A titolo di cronaca: Ho notato che la stessa tecnica delle cortine sovrapposte è stata usata per la costruzione delle mura dell'antica SAEPINUM, dove, però è stata usata l'opera megalitica.

Grazie per l'attenzione, Amilcare

(segue)
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Francesco
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MessaggioInviato: Mar Mag 29, 2012 6:52 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

..sempre più interessante.... Very Happy
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MessaggioInviato: Mer Mag 30, 2012 5:38 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Con pietre di piccolo taglio si costruivano anche :

I MURI
I muri si costruiscono ancora adesso con la stessa tecnica di sempre: allettando cioè le pietre ed unendole tra loro con strati di malta.
(La malta è un composto di calce e pozzolana o rena. La calce si ottiene togliendo, dopo una lunga "cottura" il "carbone" dalle rocce calcaree, delle quali è un componente.)
E' naturale che usando questo metodo, il muro sarebbe stato molto più solido della macera e avrebbe dato senz'altro garanzie di stabilità; ma si sarebbe presentato il problema
- del taglio e del trasporto della legna:
- della costruzione della fornace per la cottura della pietra:
- della costruzione di vasche ed il trasporto dell'acqua per stemperare la calce e questo oltre il dispendio di tempo e di energie per la frantumazione della roccia.

Per il periodo antico, sono presenti sul nostro territorio, si può dire, tutte le tecniche di costruzione di muri:
Cominciando da MONTE CASTELLO dove si conserva per intero il circuito delle antiche mura. (All'interno si trova(va) ceramica che va dal periodo arcaico alla sigillata italica.)
In questo caso, per risparmiare la malta, quando non sono stati usati megaliti, il muro costruito nelle parti meno esposte presenta una colata di malta soltanto al centro dei singoli strati.
Seguono i ruderi di numerose ville romane e di altrfe opere tra le quali spiccano: CASSIANO (200 c.a metri a destra della strada che si dirama dalla p.le per Ferentino, verso San Valentino e San Marino) e VILLA MAGNA (Ai confini, sulla antica via Latina, tra Alatri e Ferentino: Stradina a destra.) dove è presente l'"opera reticolata" (La parete è alzata usando piccole pietre troncopiramidali a base quadrata poste con l'angolo in basso, a rete appunto.)
Questo tipo di muratura è un classico del periodo che va dal I sec.a.C. all'inizio del II sec d.C., quando, per contenere la malta, si cominciciarono a preferire i laterizi triangolari. (Un ottimo esempio di questo muro si trova in Alatri sulla Circonvallazione, dove si trovava il grande SERBATOIO che conteneva l'acqua portata dall'acquedotto di B.VARO e del quale restano pochissimi maltrattati avanzi, visibili, se si riesce a vederli, tra erbacce e zozzerie varie, a sinistra tra il bar Baldassare e il Monumento ai Caduti)
In tutti e due i casi il muro veniva costruito "a sacco": Mano mano che si alzavano le due pareti, lo spazio veniva riempito da buona malta e scaglie di pietra; in altri casi, come per esempio per le volte o, come a Pelonga il muro si appoggiava alla roccia, Il "sacco" era costruito come odesso si fa con il cemento armato, con una gettata all'interno di cassoni.
Oltre l'opera reticolata, facilmente riconoscibile, sono, naturalmente presenti nei ruderi romani del territorio tutte le altre tecniche non sempre riconoscibili.
Può soltanto aiutare, relativamente, la mancanza di frammenti ceramici nel muro. Infatti l frammenti di ceramica e di laterizi erano molto ricercati per la costruzione del cocciopesto.

Da tener presente che il migliore esempio di opera reticolata della zona, si trova nel centro storico di Veroli, se ricordo bene, viocino al calendario.

Amilcare



V


L'ultima modifica di Amilcare il Lun Giu 04, 2012 11:39 am, modificato 1 volta
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MessaggioInviato: Gio Mag 31, 2012 12:33 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Ottimi esempi di murature romane si trovano anche:
- alla badia San Sebastiano: opera incerta con ricorso di laterizi:
- lungo la strada dalla Badia alla sorgente di Silwidè e dalla sorgente al Cosa: In tutti e due i casi sono presenti ruderi di acquedotto;
- nel bosco di "Silwidè": rudere di un probabile tempio costruito in opera quadrata;
- per tutto il percorso(Aielli) dell'antico acquedotto di B.Varo: opera incerta rivestita di cocciopesto;
- lo stesso a Monte Capraro (Pelonga, rudere cisterna,)
Una particolare cura era riservata dai romani agli intonaci che spesso, come nel caso delle incannucciate, diventavano essi stessi struttura portante.
Amilcare
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Francesco
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MessaggioInviato: Gio Mag 31, 2012 7:18 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Shocked Shocked Shocked
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MessaggioInviato: Ven Giu 01, 2012 3:57 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

A chiusura de "I MURI" (1)

In tutta la zona degli Ernici e le circonvicine (Il cuore della Ciociaria), sono presenti ruderi romani di grande importanza.
Si tratta di resti di ...........ACQUEDOTTI:
a Guarcino, sul versante meridionale degli Ernici, da Capo Cosa e da Caporelle per Alatri e altre località;
a Vico, idem per Alatri e per Vico;
ad Alatri, monte Ajelli per Alatri e Silwidè, per la Badia e altro;
a Veroli, Casamari;
a Ferentino, subito a sud del cimitero, compreso Ponte Sereno, verso il centro storico, a Porciano, a poche centinaia di metri dal bivio per Porciano, sotto il frattone, prima e oltre l'antica strada;
a Trevi sull'antica strada di fodovalle verso Filettino, agli Altipiani per la villa di Tiberio e altro.

Sono questi, quelli di mia conoscenza; ce ne saranno, naturalmente altri che bisognerebbe conoscere.
(Bellissimo il tratto documentato da Gigino qualche giorno fa)

A voi.....

Amilcare


L'ultima modifica di Amilcare il Ven Giu 01, 2012 6:26 pm, modificato 2 volte
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cestò
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MessaggioInviato: Ven Giu 01, 2012 6:10 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Grazie Amilcare, farò tesoro delle tue segnalazioni! Quando vedo un rudere vado letteralmente in visibilio! Shocked
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marco
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MessaggioInviato: Ven Giu 01, 2012 7:27 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

.....DI VILLE:
Allo stesso modo degli acquedotti, numerosissimi sono i ruderi delle ville romane e ce ne sono di tutti i tipi.
Da quelle specifiche per gli "OTIA" del proprietario, tipo le ville imperiali o le ville senatorie, a quelle strettamente legate alla produzione.
Comunque, anche le ville più lussuose riservavano largo spazio alla produzione.

Due sono, a mia conoscenza, le VILLE IMPERIALI:
- Altipiani di Arcinazzo -Villa di TIBERIO;
- Anagni "Villamagna" -Villa di MARCAURELIO,

Sicuramente, data la relativa vicinanza a Roma e alle due ville citate, doveva essere presente un considerevole numero di VILLE SENATORIE; non ci sono, però, tranne nel caso documentato da epigrafi, certezze assolute sulla loro identità.
Allora si potrebbero chiamare senatorie tutte quella ville che hanno restituito reperti di un cero valore.
Si trovano queste, per quello che ci interessa, praticamente sparse per tutto il territorio della Ciociaria.
Posso ricordare:
-a Veroli:Toponimo "CASAMARI" (Non ha niente a che vedere con Casamari); San Giuseppe le Prata: sito intertessantissimo che mostra una lunga frequentazione. Reperti da verbice nera a ceramica mediovale, ruderi di cisterne e mura megalitiche.
-ad Alatri: "Stretta di Tecchiena" (già citata) Villa Magna, sulla strada per monte San Marino (già citata) Villa di Cassiano, rimangono senza nome, la Villa a "Canale"-toponimo "Sant'Angelo in Formis", quella sulla strada per Veroli toponimo "Osteria Casciotti" e a "Sant'Emidio"; Interessanti le ville di Pelonga a monte per i resti di cisterne e le mura megalitiche e Pelonga a valle per gli interessanti reperti: frammenti di ceramiche da vernice nera a medioevale, spicchi di colonne, frammenti di mosaici ecc.
- A Ferentino "Vado Rosso" Villa senza nome e alle "Carceri"; lo stesso a Vico "San Giovanni", al Piglio "Fontana del Grano", a Ceprano Toponimo "Opi" adiacente agli scavi per Fregellae...Senza dimenticare-a Guarcino "Porretta" la villa di CALPURNIO (Vedi documentario di Gigino)
Ce ne saranno altre? A voi.

Grazie per l'attenzione, Amilcare.


L'ultima modifica di Amilcare il Sab Dic 08, 2012 12:22 pm, modificato 1 volta
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Joe
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MessaggioInviato: Ven Giu 01, 2012 9:14 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

E' possibile avere una indicazione sulla posizione di qualche villa.
Ad esempio quella di guarcino.

Magari un riferimento su una cartina.

Grazie.

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MessaggioInviato: Sab Giu 02, 2012 8:59 am    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Clicca sulla prima pagina, a sinistra su "Arco di Trevi" ; Appariranno: La cartina, le foto e le notizie.
E' una zona archeologicamente interessante per le strade che all'Arco fanno capo.
I ruderi della villa si trovano a Torrita (mulattiera a destra dalla strada dell'Obaco).
Se hai tempo e spirito di avventura, puoi anche avventurarti tra il "frattume" che infesta la pineta e cercare altri ruderi.
Uno molto interessante , la cosidetta "Garritta Ernica" la potresti trovare seguendo il sentiero a destra, dove finisce la scritta in azzurro "Fosso.." ma ti assicuro che sarà molto difficile.
Se la trovi, documentala e partecipala.
Io stesso, l'ultima volta, qualche anno fa, dato il rinselvatichimento di tutta la zona, ho avuto difficoltà a trovarla (abbiamo comunque, in programma, una escursione dell'Archeoclub della sezione di Alatri).
Lo stesso vale per i ruderi della Villa e davrai fare molta attenzione:
la trovera alla fine del primo slargo tra i pini che si trova a destra della mulattiera, per una più precisa informazione,: di fronte allo slargo, a sinistra della strada, è riconoscibile una frana. (situazione dell'autunno scorso)

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MessaggioInviato: Sab Giu 02, 2012 10:12 am    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

......di TEMPLI.
Sono molti i ruderi di templi decifrabili soltanto dal fatto che vengono indicati, almeno per quanto riguarda la zona intorno ad Alatri, come "DEJANISE" e riconoscibili, troppo spesso, dagli scavi clandestini e da qel poco di frammenti ceramici che il gelo non ha polverizzato.
Indico, naturalmete soltanto quelli di mia conoscenza e di cui restano tracce:
Alatri, "LA STAZZA"il famoso Tempietto Italico sulla cui superfice è stata costruta una fabbrica (unico superstite un rocco di colonna, spostato recentemente):
- "SILWIDE'" Consistenti porzioni di muro in opera quadrata;
- "MADDALENA" superstite della cava, spezzone di muro,recuperata una testa fittile depositata presso il locale museo
- "MONTE RADICINO" Tempio documentato da Marianna Dionigi i primi anni dell'800, scarsi resti di opere murarie ma presenza di frammenti ceramici;
Ferentino, "MONTE RADICINO" Tempio come sopra; testimonianze di trafugamento di due statue, nell'immediato dopoguerra;
_ "LA CISTERNOLA" sulla vetta di Monter Porciano. Cisterne e altri ruderi in opera incerta e frammenti ceramici raffiguranti parti anatomiche;
Fumone "POZZI" Tracce di muratura su podio in opera megalitica quadrata;
Trivigliano, "MONTE JAZZO" tracce dì muro in opera incerta racchiudono la sommità; evidenti tracce di scavi e testimonianze di ritrovamenti impportanti negli anni '40, consistenti frammenti di ceramica a vernice nera fino a tutti gli anni'70;
Vico, "MADONNA DEL CAMPO" indizi non più visibili (frammenti ceramici e pietre basamento)indicavano che la chiesa è stata costruita sulle fondamenta di un tempio; é ancora visibile un bassorilievo collocato sul lato occidentale , trovato sul posto.

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MessaggioInviato: Sab Giu 02, 2012 12:10 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Ci sono poi ville rustiche spesso riconoscibili soltanto dai resti di laterizi, pietre sparse e frammenti di pavimenti:
Spesso, come alle "GROTTE" -Mole Bisleti-Alatri, dalla presenza di cisterne.

E ci sono anche "CASAE" (abitazioni di contadini benestanti) ancor più difficili da individuare, in quanto l'alzato che poggiava su fondamenta di pietre, era costituito da muri fatti di paglia e fango su una intelaiatura di legno.
Si riconoscono, però, come a Canterno, per la presenza di pietre sparse, frammiste a resti di terrecotte per laterizi e ceramiche per le stoviglie.

Fine del capitolo I MURI.

Ad agni buon conto ricordo che la legge vieta ai privati cittatini ogni intervento, compresa la raccolta di "cocci" sui siti archelogici; è però fatto obbligo di raccogliere materiale che rischia seri pericoli di distruzione e consegnarlo all'ente competente più vicino, nel nostro caso, i musei e avvisare la Soprintendenza Archeologica o assicurarsi che il ricevente lo
faccia.
Ricordarsi di farsi rilasciare la ricevuta.

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Francesco
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MessaggioInviato: Sab Giu 02, 2012 4:50 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Molto molto interessante.... Shocked

Saluti,
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MessaggioInviato: Gio Giu 07, 2012 8:26 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Per rispondere a Joe: www.montiernici.it/forum/viewtopic.php?t=1542 http://www.montiernici.it/forum/viewtopic.php?t=1542 inoltre nel mio documentario sulle Origini di Guarcino si vede la famosa Garritta Ernica sul Monte Castro
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MessaggioInviato: Ven Giu 08, 2012 11:40 am    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Tornando alle mura megalitiche, vista la precarietà della macera e lo spreco di materiali e di energia per ottenere la calce e quindi, la malta, per costruire i muri, il trasporto e la messa in opera di grossi massi diventa un problema piottosto relativo perchè risolvibile con tecnologie semplici senza spreco di materiali e di manodopera.
Ed è per questo che le costruzioni in opera megalitica non possono essere appannaggio di una cultura o di una civiltà, ma nascono dalla necessità di avere strutture solide con le tecniche più economiche.
Ne sono prova, oltre le mura le cui vestigia vanno dal Medio Oriente a tutto il Bacino del Mediterraneo, le mura delle Civiltà Procolombiane in America, le mura dei castelli giapponesi che si vedono in alcuni film storici giapponesi, come per esempio "Ran" e non sono nemmeno legate ad un'epoca:
Dalla più remota antichità: dai dolmen, le piramidi, i nuraghe, i templi, le acropoli, le mura,.... il Colosseo, ai terrazzamenti perfino dei nostri giorni, i megaliti, con il loro stesso peso, ben connessi hanno garantito e tornati di moda, garantiscono la compattezza del muro, con i risultati che ancora sono sotto gli occhio di tutti.

Amilcare
(segue)


L'ultima modifica di Amilcare il Sab Giu 09, 2012 11:04 am, modificato 1 volta
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MessaggioInviato: Ven Giu 08, 2012 7:33 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Sempre interessantissimo.... Very Happy

Grazie!

Saluti,
Francesco
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MessaggioInviato: Ven Giu 08, 2012 8:43 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Vorrei complimentarmi con Amilcare, vero appassionato e studioso. Se ci fossimo incontrati qualche anno fa avremmo sicuramente fatto una "joint venture" ( rigorosamente ONLUS) per narrare dei nostri luoghi e celebrarli.
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Gigino Benassi
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MessaggioInviato: Sab Giu 09, 2012 10:59 am    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Possiamo sempre fare in tempo...infatti: "Meglio tardi che mai"

Amilcare
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