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Emergenze archeologiche dei Monti Ernici e Simbruini

 
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Amilcare
Aquila Reale
Aquila Reale


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Messaggi: 818

MessaggioInviato: Dom Nov 12, 2006 12:28 pm    Oggetto: Emergenze archeologiche dei Monti Ernici e Simbruini Condividi su Facebook Rispondi citando

ARCHEOCLUB D’ITALIA

Sezione di Alatri

Via Duomo nr. 19




Alatri, 10-XI-06



Oggetto: Emergenze archeologiche dei Monti Ernici e Simbruini.





Alla Spett. Amm.ni Comunali delle Comunità Montane Veroli

Alla Spett. Amm.ni Comunali delle Comunità Montane Valle dell’Aniene

Alla Spett. Amm.ne Provinciale di Frosinone

Alla Spett. Amm.ne Provinciale di Roma

Alla Regione Roma

Allo Spett. Comando Pr.le del Corpo Forestale Frosinone

Allo Spett. Comando Pr.le del Corpo Forestale Roma

Alla Spett. Soprintendenza Archeologica per il Lazio Roma

Alla Spett. Sede Centrale dell’Archeoclub d’Italia Roma

Alla stampa locale



E, p.c. Allo spett. Archivio di Stato di Frosinone



Sulla spinta delle ricerche e della mostra a cura dell’Archivio di Stato di Frosinone: “L’ACQUA VERO E UNICO MEZZO DELLA VITA”, questo Archeoclub ha intrapreso una esplorazione del territorio per la riscoperta dei tracciati degli antichi acquedotti che rifornivano città e ville (Le più note quella di Traiano e quella di Calpurnio).

Per forza di cose, dall’Arco di Trevi, la ricerca si è allargata ai tracciati delle strade che attraversavano gli Ernici ed alle emergenze archeologiche di cui la zona interessata risulta ricchissima e che mostrano livelli tecnici ed artistici di primordine se non, addirittura, all’avanguardia.

Le indagini condotte fino a questo momento hanno evidenziato lo stato di degrado nel quale si trovano tali emergenze.

Ne deriva il pericolo di perdere tale patrimonio e, con la perdita, l’occasione di studi per approfondire le conoscenze delle tecniche antiche.

Per sommi capi il degrado ed il pericolo di distruzione che ne deriva, dipendono:

dal rinselvatichimento (alberi ed arbusti che crescono sui tracciati e sui ruderi);

dalle attività agricole (arature e messa in opera di culture arboree);

dal passaggio di mezzi meccanici sui tracciati basolati o acciottolati e sui ponti;

dalla costruzione o dall’allargamento delle strade;

dall’attività edilizia e dalle opere di urbanizzazione;

ed, infine, dalla non sensibilità verso questo patrimonio se non addirittura, dalla volontà di distruggerlo per evitare problemi di vincoli presunti o reali.



Questo Archeoclub curerà di mettere a disposizione il risultato della ricerca e garantisce la sua disponibilità per ogni evenienza ed intanto prega gli Enti ai quali si rivolge di attivarsi, secondo le proprie competenze, per la salvaguardia e la fruibilità del patrimonio archeologico della zona in oggetto.



In attesa di riscontro, distinti saluti.



Il presidente Amilcare Culicelli

(amilcare.culicelli1@tin.it)
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