Forum dei "Monti Ernici"

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FREQUENZA SCARSA SULLE NOSTRE MONTAGNE

 
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Grande amico della montagna
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MessaggioInviato: Dom Ott 15, 2006 7:48 pm    Oggetto: FREQUENZA SCARSA SULLE NOSTRE MONTAGNE Condividi su Facebook Rispondi citando

NOTO DA UNA PARTE CON PIACERE MA DALL'ALTRA CO UN PO' DI RAMMARICO CHE SULLE NOSTRE MONTAGNE NON VI SONO TANTISIIMI FREQUENTATORI COME INVECE AVVENIVA UN PO' DI ANNI ADDIETRO.

E' NATA ANCHE PER L'ESCURSIONISMO LA MODA DELLA PRATICA VIRTUALE.

MI VIENE SPONTANEA LA DOMANDA SE E' PIU' ISTRUTTIVO CERCARE DI DIFFONDERE L'AMORE PER LA MONTAGNA FREQUENTANDOLA NEL MODO CORRETTO O CERCAND DI FARE DIVULGAZIONE NEI VARI MODI?

PERSONALMENTE LA RISPOSTA ME LA SONO GIA' DATA MA SONO CURIOSO DI CONOSCERE LA VOSTRA
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Luca Bellincioni
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MessaggioInviato: Lun Ott 16, 2006 9:17 am    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Salve professore, la questione da lei sollevata è di grande interesse e da molto tempo è divenuta oggetto le mie riflessioni, anche perché come segretario di un'associazione ambientalista (OREAS) ho avuto modo di riflettere a lungo sui pro e sui contro della promozione turistica. Io ho sempre pensato che i Monti Ernici siano un'area di grande importanza ambientale e paesaggistica, nonché un'immensa risorsa locale da tutelare, valorizzare e pubblicizzare, al fine di diffondervi un turismo escursionistico sempre maggiore e qualificato. Tuttavia queste, finora, sono solo belle parole. Negli ultimi tempi infatti ho potuto constatare come la frequentazione turistica e nella fattispecie escursionistica porti solo danni (almeno dal punto di vista strettamente ambientale) in quelle zone in cui (ed è il nostro caso) manchino strumenti di tutela della natura (e più in generale del territorio) rigorosi e severi. Tale mancanza è riscontrabile già nella maggioranza delle aree protette italiane, pensiamo allora, peggio che mai, a quelle zone in cui non vi sono nemmeno istituzioni di tutela formali (i parchi): pensiamo dunque agli Ernici, dove si può tagliare ovunque indisturbati, dove un privato si appropria di un altopiano carsico intero (Prato di Campoli) che d'estate diventa legalmente una chiassosa baraccopoli senza regole e freni, dove lo stesso privato si appropria dell'unico rifugio utile (facendolo pagare quanto un agriturismo) in barba ad ogni etica alpinistica, dove geometri idioti, avidi ed ignoranti e privati bifolchi e arricchiti costruiscono schifezze sulle colline con il plauso (e non la condanna) di tutti, dove la forestale consiglia di non piantare alberi perché altrimenti non si può costruire, dove si ha una delle più brutte stazioni sciistiche del mondo (Campocatino) e invece di migliorarla e bonificarla si pensa a fare una nuova Saint Moritz, dove hanno permesso di costruire quasi sotto ad una delle più belle cascate dell'Appennino (Zompo lo Schioppo), dove la popolazione pensa che sulle proprie montagne vi siano solo "i sassi", dove una delle maggiori voragini d'Europa (il Pozzo d'Antullo) era fino a qualche decennio fa una discarica, dove vengono realizzati elettrodotti e sterrate su altopiani e creste a quasi 2000 metri di quota, dove i lupi vengono uccisi ed impiccati, dove si teme di avvertire pubblicamente della presenza di animali rari perché si deve aver paura dei cacciatori che subito li andrebbero ad ammazzare, dove le grotte vengono sbancate nel silenzio di tutti e le stallattiti e stalagmiti portate a casa come soprammobili...



Quanto agli escursionisti, il discorso è questo: quante volte abbiamo visto sui nostri sentieri bottigliette, cartacce e altri rifiuti lasciati sul posto da quegli "escursionisti" neofiti (vestiti di tutto punto e con attrezzature costosissime come se dovessero fare chissà che cosa) che di colpo passano dalla domenica al centro commerciale alla domenica sulla vetta alla moda? Avrete tutti notato che l'escursionismo sta diventando una moda e che sempre più spesso le nostre montagne (o meglio tutte le montagne più note dell'Appennino) sono frequentate da persone ignoranti, irrispettose e assolutamente disinteressate alla natura, in cerca di quell'adrenalina (così dicono...) che la loro inutile, ripetitiva, vuota vita quotidiana gli fa mancare del tutto.

Se queste persone debbono frequentare le nostre montagne è meglio che gli Ernici rimangano sconosciuti! E lo dice uno che sostiene da anni la promozione del turismo ambientale!



In verità anch'io sono rammaricato che questi monti non siano ancora apprezzati quanto meritano. Per far ciò occorrerebbe innanzitutto l'istituzione di un parco naturale e poi un politica di marketing territoriale per dare visibilità mediatica (documentari tv, mostre fotografiche, reportage su riviste del settore, ecc...) alle bellezze di questo territorio, come è stato fatto per la Majella, per il Casentino o per i Sibillini. E infine una vera tutela, così da selezionare implicitamente l'utenza turistica e fare in modo che sui sentieri degli Ernici vadano solo (o meglio il più possibile...) persone davvero interessate alla natura e non gitanti della domenica travestiti da alpinisti. Una tutela che sia allo stesso tempo una gestione avanzata del territorio, che non riduca cioè un parco naturale ad un luogo per pic-nic o peggio ad un luogo ove costruire strade e centri residenziali. Guardiamo cosa hanno fatto e cosa stanno facendo sui "fratelli" degli Ernici, i Simbruini, sfregiati dovunque da sterrate e centri residenziali; dove i pianori non sono più un habitat per animali al pascolo ma veri e propri autodromi per i fuoristrada impazziti, rumorosi e polverosi dei cafoni e dei deficienti che si divertono a guidare in questi posti immaginando di stare nel deserto o in California...

Mi scusi lo sfogo e le divagazioni, ma sono stufo di raccogliere buste di immondizia sui sentieri, vedere bottigliette incastrate negli anfratti rocciosi più impervi e mangiare la polvere dei fuoristrada.



Luca Bellincioni
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Andrea Mizzoni
I Monti Ernici; la mia passione
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MessaggioInviato: Lun Ott 16, 2006 11:30 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Buonasera a tutti cari amici,

sebbene manchi dalle nostre cime ormai da luglio Crying or Very sad , mi permetto di dire la mia in virtu' della buona esperienza maturata negli ultimi 4 o 5 anni. Posso tranquillamente affermare che nell'ultimo anno ho passato sugli Ernici piu' di 2 weekend al mese (stagioni e condizioni meteo molto diverse!). Devo confessare che le vostre dichiarazioni mi lasciano perplesso in quanto in moltissime occasioni (tranne quando il tempo era davvero pessimo!!!) sia io che Cesare siamo rimasti colpiti dalla grande affluenza di escursionisti. Paradossalmente, mancavano (presumo per orari e tempi diversi di percorrenza) solo i fedelissimi delle nostre cime (non dico chi, ma qui a Veroli ce ne sono 4 o 5 che "vivono" in montagna Very Happy ). Scherzi a parte, ho contato decine e decine di appassionati: memorabile una traversata Pizzo Deta/Passeggio/Fragara in cui voltandoci, di tanto in tanto, verso il pianoro vedevamo salire a piu' riprese diversi e numerosi gruppi e scendere nel frattempo moltissimi amanti dello scialpinismo...veramente notevole! Non nego che molte volte (e ne ho gia' parlato) ho notato atteggiamenti sbruffoni oppure incaute leggerezze ma, onestamente, al cospetto della celeberrima Madonnina nessuno ha mai osato profanare (almeno in mia presenza) il silenzio ed il sapore pieno ed appagante della conquista della cima. Trovo giustissime le riflessioni di Luca: non mi ricordo piu' dove ma, molto tempo fa, lessi una frase che porto sempre con me, nella mente, ogni volta che metto lo zaino sulle spalle, "Ricorda che sei ospite delle genti di montagna, sii rispettoso del loro silenzio". Che dire? Non credo che "nascondere" le nostre montagne sia di grande aiuto nel proteggerle perche' i detrattori ahime' spesso li abbiamo come vicini di casa (leggi Comune di Veroli e Cooperativa); viceversa credo fortemente nel valore educativo dell'esperienza sul campo. Se nella scuola elementare fossero organizzate delle gite finalizzate a conoscere il territorio in cui viviamo, sono sicuro che i risultati non tarderebbero ad arrivare; i bambini hanno quella curiosita' e la passione innata nello scoprire cose nuove che l'ambiente montano, con le sue sfumature fiabesche, alimenta e fortifica. Promuovere invece che reprimere: questa a mio avviso e' la strada che conduce alla consapevolezza del patrimonio di cui ogni giorno possiamo beneficiare. Buonanotte!

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Luca Bellincioni
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MessaggioInviato: Mar Ott 17, 2006 8:44 am    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Effettivamente anch'io nelle mie escursioni ho notato una buona affluenza escursionistica. Le mie riflessioni infatti esulavano dalla questione affluenza avanzata dal professpre. Forse però egli giudica ancora troppo esigua l'attuale frequentazione degli Ernici almeno se confrontata a quella di altri massicci appenninici più noti e apprezzati, a partire dai Sibillini, il Casentino, il Gran Sasso e la Majella. Anche perché gli Ernici, oltre al magnifico patrimonio forestale, possiedono una fenomenologia carsica eccezionale che andrebbe senz'altro maggiormente studiata, tutelata e valorizzata. Sono poi pienamente d'accordo con Andrea sul fatto che, al di là del parco, delle SIC e delle ZPS, occorrerebbe fare della didattica ambientale a scuola, e portare le scolaresche dei paesi della zona (e non) a visitare le loro montagne per farli innamorare di esse, un po' come è accaduto a molti di noi: è da bambini che si pongono le basi di come si sarà da adulti! Per esempio, in Toscana ci sono vaste aree senza parchi o riserve naturali e tuttavia intatte. Perché? Oltre al fatto che i comuni non se le sono vendute ai costruttori, è perchè la gente del posto ama la propria terra e non si sognerebbe mai di sfregiarla o rovinarla. E perchè ciò? Perchè fin da bamibini magari gli si ha insegnato che la loro terra era bella e non andava distrutta. Non come in Ciociaria, dove genitori e maestri nel dopoguerra insegnavano che la propria terra faceva schifo così com'era e andava distrutta per avere lo "SVILUPPO". "Sviluppo" basato sullla cementificazione sistematica, caotica e "a tappeto" e che oggi si sta traducendo in degrado, sottosviluppo e crisi economico-occupazionale.





Luca
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MessaggioInviato: Gio Ott 19, 2006 3:43 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

ciao a tutti

gli interventi di luca come quelli di andrea sono sempre ben mirati e facili da comprendere ma come gesu, provo a spiegarlo ai visitatori e non con una parabola se puo chiamarsi cosi.

premetto sono sceso da qualche ora da pizzo deta e consiglio a tutti di salirci in questo periodo, se no non potranno piu godere di questi colori che sono unici se uno ci pensa bene. leggendo questi interventi mi è venuto in mente una cosa successami da piccolo, diciamo che nn ricordo bene ma sicuramente prima dei 13 anni perche quello è il periodo in cui ho iniziato a nn seguire piu mio padre.lui era un preofessore dell'itis di frosinone,con era nn voglio dire che è morto ma solo che ora è in pensione,ha sempre avuto un forte legame con il nostro territorio. del resto da qualcuno dovevo aver preso anche io questo attacamento.una domenica decise di salire su al pizzo con alcuni sui allievi un po meno "casinari".per me che nn c'ero mai stato salire su una montagna che conoscevo da lontano,per giunta piena di neve mi faceva un po paura.pero ero con mio padre e come tutti i padri da sia la forza che la sicurezza di altrepassare qualsiasi ostacolo.siamo partititi da qui inizio a ricordare un po meno pero sembravano tutti felici di andare.ad un certo punto diciamo subito dopo aver scavallato iniziai a sentire che qualcuno si sarebbe fermato ma mio padre nn ci pensava proprio ed io neache cosi arrivammo su con qualche problema. credo che capiti a tutti appana si inizia a intravedere la vetta i problemi finisco e la via che manca viene fatta quasi senza pensare ma con la felicita di essere arrivati.la discessa per me fu piu ostica della salita perche la neve era talmente alta che se nn ci fosse stato mio padre che mi veniva a tirare fuori dai buchi che creavo credo che avrei aspettato il disgelo prima di andarmene.quella credo che fu anche la prima volta che sentii i lupi,pero fui subito smentito e imbrogliato da mio padre che se ne usci dando la colpa alla borraccia io gli credetti e continuai a infossarmi nella neve.

ritornato a casa la sera c'erano tutti i compagni di viaggio nessuno escluso.tutti contenti ma il piu contento ero io, con tutti che mi chiedevano come fosse andata ed io rispondevo bene pero la neve era alta.

con questo voglio dire che le esperienze che si hanno quando si è piccoli sono formative ed in special modo in montagna perche nel tempo vengono ricordate come cose epiche ma raggingibili.le scuole dovrebbere interessarsi ma credo che una iniziativa del genere debba partire dal comune,ed ecco che ci ritroviamo alla partenza

ps spero di mettere nel pi breve tempo possibile qualche foto dei viaggetti su per i monti

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S. C. L.
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MessaggioInviato: Gio Ott 19, 2006 8:38 pm    Oggetto: frequenza scarsa sulle nostre montagne Condividi su Facebook Rispondi citando

ciao a tutti ,io penso invece che sono numerosi i " nuovi escursionisti" che si incontrano sui sentieri ;sarebbe opportuno ,pero',fare opera di sensibilizzazione su come "fare" una escursione (attrezzatura adeguata,rischi,ecc)e sul comportamento da avere in montagna (non lasciare rifiuti,rispettare la natura):piu' persone amano la natura,piu' possibilita' abbiamo di proteggere l'ambiente.

Giovedi' scorso sono salito sulla Rotonaria facendo la via delle creste ,che spettacolo!

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Francesco
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MessaggioInviato: Ven Ott 20, 2006 10:52 am    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Non so cosa intenda il professore per "pratica virtuale". Lo invito a definire meglio questa sua definizione....



E non credo che in mancanza di pratica (come auspicato dal professore) la "montagna virtuale" sia negativa...



Non so, come accennato in un altro argomento, non credo che l'escursoinista che si impegni ad arrivare, ad esempio, su Pizzo Deta, sia una presenza "negativa" per la montagna. Non credo che arrivi su soltanto per "moda". Deve comunque affrontare un impegno considerevole che richiede necessariamenete motivazioni...

Se, come paventato, fosse soltanto una moda, tornerebbe indietro già al primo accenno di salita - al canalone di Monte del Passeggio - e da lì ce ne vuole ancora per arrivare in cima....



Mi spieghi poi come intenda "DIFFONDERE L'AMORE PER LA MONTAGNA FREQUENTANDOLA NEL MODO CORRETTO"

Le varie associazioni ambientaliste presenti sul territorio, naturalmente deputate alla diffusione di tale sentimento, negli ultimi anni, a mio avviso, hanno preso sempre più la connotazione di "circoli sociali anziani" disattendendo la natura del loro spririto di vocazione...

Non posso io organizzare escursioni di "diffusione". Come potrei? A cosa servirebbero altrimenti le varie associazioni ambientaliste? Oltre che a rappresentare una vetrina per quel socio piuttosto che per quell'altro, vantarsi di questo o di quello, esibire l'ultimo "gadget" appena sfornato...

Ma, meglio chiudere questa vena decisamente polemica...

In calce al suo messaggio, infine, dice di essersi già dato una risposta. Bene, che ce la faccia sapere Wink



Torniamo a noi.

Principiante, sulla Rotonaria per la via delle creste di sinistra o di destra?

Io, personalmente, preferisco quella di destra (da Vado di Porca) anche perchè quella di sinistra ha un passagio abbastanza difficile e pericoloso proprio nell'ultimo "strappo".



Saluti.

Francesco
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Joe
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MessaggioInviato: Ven Ott 20, 2006 9:44 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Ciao,

a proposito di escursioni fatte con le scuole io so che i licei di Alatri da un paio di anni organizzano un calendario di escursioni sui monti ernici e confinanti.

Me lo ha riferito mia cugina che con lo scientifico ha partecipato alle escursioni di Monna, Rotonaria, Prato di Campoli e Vesuvio.

Il programma continua ancora con la supervisione degli apprtenenti al C.A.I. di Alatri.

Per ora si inizia da "grandi" Wink forse in futuro si potrà incominciare alle scuole inferiori, magari coinvolgendo anche i genitori che forse non manderebbero da soli i lori figli su per i monti.



P.s. X Francesco,

anche io preferisco la salita di destra per la Rotonaria.

Lo strappo che tu menzioni è quello subito prima della fonte?

Secondo me quello e il pezzo piu bello del percorso di sinistra per il bellissimo panorama. ( li ho visto planare l'aquila).

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Su per i monti a ritrovar se stessi
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Professore
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MessaggioInviato: Sab Ott 21, 2006 7:11 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Per Francesco.

Per pratica virtuale intendo quella può essere fatta leggendo un libro o come avviene nel forum di questo sito.
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Francesco
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MessaggioInviato: Dom Ott 22, 2006 2:27 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Per Joe



Credo di aver capito che "principiante" parlasse della via delle creste, di "destra" o di "sinistra" - per usare un ternime imprioprio, itinerari purtroppo non descritti nel sito.

Sono escursioni prive di sentiero propiro sul "profilo", la cresta, lo spartiacque di "sinistra" o di "destra" del Monte Rotonaria.



Straordinariamente panoramiche entrambe, rispettivamente con passaggi difficili sia per l'una che per l'altra.



Quella di destra (da Vado di Porca), la mia preferita, diventa moderatamente pericolosa nel tratto finale per via della ripida salita su fondo erboso scivoloso e per il passaggio sotto la croce vecchia.



Quella di sinistra, invece, presenta un brevissimo tratto di arrampicata piuttosto pericoloso proprio all'"attacco" della cresta sommitale.





Per Professore,

Vedi, forse ho frainteso ma nel tuo messaggio iniziale parlavi appunto di "moda della pratica virtuale"

Già "moda" sottintende un concetto frugale e passeggero quasi a contrapporsi a quel sentimento ferreo e duraturo che dovrebbe albergare nel cuore di ogni amante della montagna, escursoinista, arrampicatore, scialpinista...che sia.

"moda della pratica virtuale", poi, mi è sembrato come un rimprovero ed un invito a praticare realmente la montagna piuttosto che "virtualmente"...





Veniamo al titolo dell'argomento.

Non ricordo che negli anni addietro ci fosse più frequentazione sulle nostre montagne, anzi...

Quante volte, per citare un esempio, traversando da Trisulti a Campocatino o effettuando il "giro della creste" di Prato di Campoli non si incintrava nessuno!!!

Ora invece è difficile che ripercorrendo gli stessi itinerari appena menzionati non si incontrino altri escursionisti. In qualsiasi stagione e con qualsiasi condizione meteo!!!



E' un bene o un male?

Secondo me non è nacondendo le montagne che si contribuisce a proteggerle. Si agevolerebbero le intenzioni ostili di quei pochi che approfittando proprio di tale condizione e della non curanza della popolazione e dell'opinione pubblica speculerebbero a spese di tutti.

Una corretta informazione e divulgazione di tutto il territorio interessando e coinvolgendo l'opinione pubblica, garantirebbe, invece, quantomeno un maggior impatto in caso di progetti od initiazive losche...

E' il principio ispiratore, del resto, dell'articolo sul taglio di bosco a Prato di Campoli, o no?!

Prima nessuno o ben pochi sapevano di tale circostanza. Dopo l'articolo, invece, la notizia è stata ampiamente diffusa giungendo alle orecchie di tutti gli interessati: "tagliatori" in primis e tutte quelle istituzioni deputate alla vigilanza...



Informazione corretta ed imparziale non come, ahimè, quella letta sui quotidiani locali.

E' proprio di ieri la notizia dell'opposizione dei sindaci dei comuni interessati all'istituzione di un parco dei Monti Ernici....

Vedi, anche questa è "pratica virtuale", deleteria però che purtroppo non si contrappone ad una più mediatica "pratica virtuale" positiva...



Per finire.

Ribadisco il concetto. Non credo che l'"escursinista" che si impegni in tre ore di salita sia così irrispettoso dell'ambiente. Certo, anche io ho trovato rifiuti ovunque e nei posti più impensabili ma ciò dipende dall'educazione di ognuno di noi e non da altre cause...



Saluti.

Francesco
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Alex
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MessaggioInviato: Lun Ott 23, 2006 7:03 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Per notizia anche su ciociaria oggi di oggi, nella pagina di Alatri, c'era un articolo contro l'istituzione di un parco dei monti ernici. il guaio è che a leggerlo viene di dargli ragione!!!. Forse è questa la mancanza di pratica virtuale, di informazione correta che accennava francesco? L'informazione è soltanto ed esclusivamente contro. Nessuno scrive pro. La cosa che mi ha colpito è che l'articolo parlava di un progetto della regione lazio. Interessante. qualcuno ne sa di più? ciao
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Andrea Mizzoni
I Monti Ernici; la mia passione
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MessaggioInviato: Lun Ott 23, 2006 11:28 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Caro Alex,

la tua notizia non mi meraviglia affatto!Non dimentichiamo che testate giornalistiche ben piu' prestigiose hanno perso da tempo la loro autonomia, dunque non c'e' da meravigliarsi se i nostri giornali locali siano la voce del "potente" di turno (e non una emanazione della penna imparziale del giornalista). Meditiamo anche sul target che questi articoli hanno: non credo di mancare di rispetto a nessuno nell'affermare che l'arretratezza culturale della nostra provincia e' una realta' triste ma innegabile pertanto risulta assai agevole operare una distorsione dolosa dei fatti affinche' appaiano nell'ottica voluta. Infondo si tratta di un artificio gia' adottato nel dopoguerra; quanti contadini laboriosi ed ignoranti sono stati strappati dalla terra con il miraggio del posto di lavoro in fabbrica! Hanno detto loro di abbandonare quella terra dove c'era da sputar sangue per cavarne un pugno di cipollotti e l'hanno abbindolati con la prospettiva del posto "al calduccio", con orario fissato e ferie e malattie pagate...hanno solo dimenticato qualche particolare: la devastazione del suolo che li aveva partoriti, l'inquinamento dell'aria e delle acque. E poco importa se oggigiorno c'e' da beccarsi un tumore ad ogni respiro e la fertilita' di uomini e donne e' precipitata tanto che anche concepire un bimbo e' diventata un'impresa...viviamo in un mondo in cui avere la liberta' di capire "cosa c'e' dietro" e' appannaggio di quei pochi volenterosi che affidano all'istruzione il proprio futuro: e non disperiamo se c'e' sempre qualcuno che infondo infondo spera di "rifilarci" il caro posto di lavoro. Una persona privata dell'istruzione e' un fantoccio facilmente manovrabile che prima o poi tornera' comodo! Diffidiamo dell'informazione che ci giunge dai media; e' una flebile eco della verita' nascosta dalle parole altisonanti e pretenziose del "furbone" che cerca di soggiogarci! e in mezzo a tanta sofisticazione della realta' non appare difficile credere che anche un parco degli Ernici sia in effetti una pessima idea!!! Buona serata.

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MessaggioInviato: Mar Ott 24, 2006 7:57 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

ciao Francesco ,mi riferivo alla via delle creste di destra (da Vado di Porca) con il passaggio sotto la Croce vecchia.

Che ne pensate :sarebbe interessante creare una piccole ferrata?(sto dicendo una stupidaggine?) Surprised

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Francesco
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MessaggioInviato: Mer Ott 25, 2006 6:54 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Ciao "principiante"



No, non stai dicendo una stpidaggine, anzi...

A maggior ragione ci sarebbe bisogno di corde fisse soprattutto sull'altra "via delle creste", quella di sinistra, in considerazione del passaggio veramente pericoloso citato qualche post prima...



Bisognerebbe trovare volontari competenti che lo facciano...

Ricordate la proposta di attrezzare in sicurezza il passaggio pericoloso ben evidenziato della descrizione dell'itinerario per Capo Fiume?

Purtroppo non è andata a buon fine...



Saluti.

Francesco
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MessaggioInviato: Gio Ott 26, 2006 7:44 am    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Per Francesco.

Sono pienamente contrario all'idea di attrezzare la parte sotto la croce vecchia o la parte esposta sulla via di cresta lato faito in quanto questo tipo di vie ferrate non fa altro che aumentare i rischi perchè rende l'idea che la montagna sia più facile. Chi vuole su questi percorsi li deve affrontare si legato e con la giusta attrezzatura per potersi assicuarre sui passaggi più difficili.

Inoltre non scordiamoci che sulla parete sud della rotonaria vi è stato fino a qualche decennio fa un nido di aquile reali.

Riguardo la frequenza degli escursionisti in montagna, noto che vi sono si i frequentatori che voi dite ma solo sui sentieri iper frequentati e di durata non lunghissima.

Conosco persone che vanno a Pizzodeta 10 volte l'anno, ma non si vede un gruppo di escursionisti che abbiano fatto il percorso da Campocatino al Viglio Via Crepacuore da un pò di tempo.

Percorsi come Trisulti Morino per la Valle dell'Inferno sono per alcuni tratti completamente coperti dal bosco e più battuti.

Non commento le uscite estive stile Pratelle che si effettua a luglio o i mega parcheggi a Prato di Campoli perchè sarebbe superfluo ed inutile.

La strada di prato di Campoli va chiusa e va provato l'esperimento fatto alla Camosciara in Abruzzo.

In ultimo vorrei dire che le nostre montagbne hanno un altissimo potenziale invernale sia per la pratica delleciaspole che per lo sci da fondo escursionistico che lo sci alpinismo.

Salute a tutti
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MessaggioInviato: Ven Ott 27, 2006 8:37 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

ciao Professore,sono d'accordo con Francesco,la ferrata sarebbe una bella idea.E' piu' sicuro ,secondo me , "fare" una ferrata che arrampicarsi con poca sicurezza.Chi fa le ferrate non e' uno sprovveduto ,la deve saper fare. Surprised Non penso che potremmo dare fastidio alle aquile o ad altri animali.Sono d'accordo con te sulla chiusura della strada per Prato di Campoli sull'esempio della Camosciara.Con le "ciaspole" sui nostri monti si fanno ecursioni stupende! Laughing

ciao

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Andrea Mizzoni
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MessaggioInviato: Ven Ott 27, 2006 10:04 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Ciao a tutti,

ho seguito con molta attenzione questo thread e devo ammettere che la pletora di argomenti trattati (oltre all'Oggetto) mi convince poco. Prima di tutto, gli Ernici sono frequentati si o no? Gli interventi della maggioranza sembrano confermare che la presenza di escursionisti sia buona mentre il Professore e' dubbioso, soprattutto in riferimento a lunghe escursioni. Non ho ben capito se il suo ultimo intervento fosse riferito solo alla stagione invernale o a tutto l'anno: credo tuttavia che in entrambi i casi la difficolta' degli itinerari citati (intesa sia come tempo di percorrenza sia, soprattutto in inverno, di un ambiente oggettivamente ostile) spaventino molte persone (soprattutto le comitive piu' "improvvisate") e forse in quest'ottica e' un bene che non si osi troppo, onde evitare pericolose leggerezze. Essendo giovane capisco l'atteggiamento un po' sdegnoso (in senso buono, ci mancherebbe) degli escursionisti piu' bravi nei confronti di chi si ritrova a fare marcia indietro senza arrivare in cima (i piu' tosti sfiorano addirittura l'epico con la seguente frase "quando si parte, si arriva fin su!") tuttavia credo che soppesare opportunamente le proprie capacita' e dimensionare gli obiettivi su queste, sia la base di ogni buon escursionista (e, diciamola tutta, anche sinonimo di sale in zucca!). Quindi, per concludere, non mi meraviglio che le "classiche" siano sempre e comunque le escursioni piu' frequentate, mi sembra un buon punto di partenza e poi alla fin fine si deve sempre partire da li' prima di ambire a traguardi piu' prestigiosi!

Argomento Rotonaria e ferrate: questa volta mi trovo d'accordo con il Prof, per due ragioni. Innanzitutto l'argomentazione del Principiante non regge in quanto affermare che chi fa le ferrate le DEVE saper fare e' una realta' che ciascuno di noi potrebbe facilmente confutare. Ho visto (su cime ben piu' rischiose) alcuni cretini che in vie ferrate non banali mettevano i piedi su vecchi chiodi esterni alla via ferrata (che, e' bene ripeterlo infinite volte, non hanno alcuna garanzia di resistenza); per non parlare poi della bandana come caschetto o del set da ferrata a Y10 (mi piace chiamarlo cosi' perche' di solito la distanza media tra dissipatore ed imbragatura e' di 10cm!!!) come poi e' di 10 cm la distanza tra i diversi alpinisti. Insomma per farla breve, sulle ferrate sale chiunque con rischi enormi per se' e per gli altri quindi andiamoci con le molle prima di affermare che sarebbe una panacea. Seconda ragione, se volete decisamente pessimistica: siamo sicuri che una volta installata la via ferrata, i responsabili garantiscano una manutenzione continuativa? Credo sia intuibile la situazione attuale (vedi lo stato di abbandono di rifugi e sentieri, sordita' irreversibile nei confronti della messa in sicurezza di passaggi pericolosi tipo Capo Fiume, ...), pertanto mi pare poco auspicabile affidare la vita di qualche buon cristiano ad una struttura che difficilmente, almeno oggi, verrebbe gestita con l'opportuna dedizione. Terza ragione (non era prevista, lo so' Very Happy ), totalmente personale, non reputo cosi' difficile i passaggi suddetti (e lo dice uno che ha salvato al volo una povera cagnetta che precipitava nel vuoto, ti ricordi Gerry? Wink )...scherzi a parte, quella fu una forte imprudenza ma raccomando a tutti (ferrata o climbing che sia) di usare la testa!

Questione ciaspolate, discese con gli sci, orienteering, ed altro: mi sembra che, seppur a rilento, tutte queste arrivita' vadano diffondendosi sui nostri monti; in particolare il comprensorio del Prato ha ospitato ed ospita alcune gare provinciali e regionali di orienteering sia per giovani che per professionisti. Ovviamente il modo migliore per incentivarle e' praticarle, quindi diamoci dentro. Buona serata cari amici.

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...evitando di far come Costanzo...
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Luca Bellincioni
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MessaggioInviato: Sab Ott 28, 2006 9:02 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Ciao Alex, in verità è dal 1994, ossia dalla stesura ufficiale del piano regionale dei parchi, che la Regione Lazio ha individuato i Monti Ernici come zona da sottoporre ai vincoli di un'area protetta. Finora il progetto (che avrebbe dovuto portare ad un grande Parco Regionale dell'Appennino dei Monti Simbruini ed Ernici) è fallito a causa dell'opposizione delle amministrazioni locali, da sempre cieche nei confronti dell'ipotesi di tutela e da sempre bisognose di procacciarsi i singoli voti dei singoli cacciatori, abusivi, speculatori o ignoranti e deficienti comuni. Fortunatamente grazie alla nuova rete Natura 2000 promossa dalla UE, gli Ernici sono stati riconosciuti come area protetta sia pur a vari livelli, cioè nella forma di SIC (sito d'interesse comunitario) e ZPS (zona a protezione speciale).

Purtroppo però tali "contrassegni", sia pur utili contro i grandi progetti di devastazione del territorio (nuovi centri residenziali o commerciali, nuove stazioni sciistiche, nuove centrali idro-elettriche o eoliche), non hanno un ruscontro decisivo sul piano reale poiché mancano completamente degli strumenti di controllo, decisione e coercizione, e pertanto risultano inefficaci nei confronti di quella miriade di episodi (tagli abusivi o incontrollati, edilizia selvaggia di ville, villette e capannoni, caccia al di fuori delle aree consentite) che sono poi la rovina più tangibile e costante dell'ambiente naturale e del paesaggio agro-silvo-pastorale. Insomma, per farla breve, è da molto tempo che la Regione sta cercando di istituire il Parco ma trova sempre l'opposizione dei politicanti e delle popolazioni locali, attenti ai loro miseri vantaggi egoistici del "qui e ora" e completamente ciechi di fronte alla realtà che l'ambiente è un patrimonio di tutti da salvaguardare e da

valorizzare. Di fronte a queste nuove sconfortanti (ma non sorprendenti) dichiarazioni dei sindaci ernici, e di fronte alla solita stampa becera, turpe e ben pagata dagli speculatori, personalmente mi tocca mandare giù l'ennesimo boccone amaro, ma con la coscienza di poter dire, come Virgilio a Dante:"non ragionar di loro, ma guarda e passa". Anche perchè i vari politicanti anti-parco stanno facendo una figura da idioti, buttando al vento l'ennesima occasione di sviluppo eco-sostenibile basato sul turismo culturale, escursionistico ed enogastronomico, che chissà quando ritornerà... La Regione del resto non può proporre un parco ogni due-tre mesi... La comunità ernica avrebbe potuto davvero fare un salto di qualità nel senso di una tutela e di uno sviluppo turistico economico, e la storia dei parchi più visitati e promossi d'Italia è la prova che tale connubio esiste.

Ad ogni modo credo che purtroppo, a differenza degli anni '80-'90, questa non sia epoca di parchi, come è testimoniato dalla quasi totale mancanza di nuovi parchi negli ultimi 2-3 anni. Viviamo in un periodo in cui la vita si è ridotta allo squallido quadrilatero centro commerciale-cellulare-lavoro-casa, in cui l'iperconsumismo impera, in cui l'edilizia regna sovrana e tiranna, in cui è tornata in volga con prepotenza un'ideologia di sviluppo inteso come distruzione. L'ultimo vergognoso condono, poi, ha fatto fare la "bocca buona" a tanti costruttori, che non vogliono più mollare l'osso. In un'aberrante realtà come questa, a chi vogliamo mai interessi salvaguardare la natura?

La sola possibilità di ribaltare questa situazione sfavorevole e disperante è continuare a diffondere il più possibile il nostro messaggio, magari anche tramite una raccolta firme pro-parco tramite il sito, a cui spero seguirebbero la formazione di comitati cittadini favorevoli all'area protetta. Un passo importante sarebbe anche coinvolgere gli intellettuali dei vari paesi e città. Vi faccio un esempio: è di questi giorni la notizia che il Comune di Viterbo ha rinunciato ad una mega-lottizzazione in un'area di grande valore ambientale e archeologico a ridosso dell'area urbana, l'Arcionello. Ora essa verrà dichiarata parco suburbano, e ciò non per uilluminazione improvvisa degli amministratori, ma grazie alla strenua, costante ed indomita lotta portata avanti per alcuni anni da un pugno di viterbesi, che all'inizio tutti ritenevano matti, ma che poi hanno saputo coinvolgere sempre più cittadini.

Il fatto è che la maggior parte della cittadinanza ernica non è contro il parco, ma semplicemente se ne frega: ed è questa massa che occorre sensibilizzare, anche perchè nella sua ignavia potrebbe divenire facile preda della disinformazione degli speculatori, come quella che si concretizza nei ridicoli ed ignobili articoli anti-parco che ci tocca leggere sui giornali ciociari.

Luca
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MessaggioInviato: Dom Ott 29, 2006 6:47 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

caro Andrea Mizzoni,voglio puntualizzare alcune cose sulla discussione delle ferrate ,e poi chiudere l'argomento perche' ce ne sono di piu interessanti ed importanti.Il "DEVE saper fare le ferrate" voleva significare che l'escursaionista deve avere il "buon senso" (come in tutte le cose)di non avventurarsi in tale situazione senza una adeguata preparazione ed esperienza o per lo meno con la guida di una persona "esperta".Comunque ,in base ai tuoi ragionamenti, i nostri monti rimarranno sempre di serie B e chi volesse frequentare qualche ferrata dovrebbe andare al NORD .

Gli sprovveduti sono presenti in tutti gli sport(sci,fuoripista,parapendio,ecc),nessuno puo' impedire a una persona "poca esperta" di arrampicare,è il buon senso che deve guidare sempre ognuno di noi!

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Francesco
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MessaggioInviato: Dom Ott 29, 2006 8:20 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Salve a tutti..



Io ritengo che i Monti Ernici siano decisamente più frequentati rispetto al passato.

Ed in tutte le stagioni!!!

Spessissimo mi imbatto in comitive ben nutrite di ritorno dalle varie escursioni.

Non ritengo che ciò sia negativo, anzi... Vedo gente competente ed appassionata soddisfatta dell'itinerario appena percorso...

Gente nuova, spesso non del posto, che già programma la prossima uscita sulle "nostre" vette.





Per quanto riguarda l'altra discussione, personalmente sono favorevole all'installazione di una corda fissa nel punto indicato.

Ovvio, corda fissa installata da persone competenti che si occupino anche della necessaria revisione temporale...

Ricordo, poi, che stiamo parlando della "via delle creste di sinistra" che certamente non è l'itinerario più frequentato per la rotonaria!!!

Quanti di voi, ad esempio, l'hanno percorso?

Vi assicuro che nel punto indicato trovare la sicurezza di una corda fissa non dispiacerebbe a nessuno, nemmeno agli alpinisti più esperti...

Professore teme che l'appetibilità per tale percorso nell'eventualità di una corda fissa possa disturbare animali selvatici piuttosto rari.

A mio avviso chi si cimenta con la salita in argomento non è uno sprovveduto né un irrispettoso dell'ambiente che lo circonda...

I maleducati, poi, sono ovunque ma non credo che abbiano bisogno di alibi per dar sfogo al loro istinto...



Saluti.

Francesco
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