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Francesco Site Admin
Registrato: 27/03/06 18:51 Messaggi: 6462 Residenza: Alatri
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Inviato: Lun Ago 27, 2007 2:06 pm Oggetto: |
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...Ciao Pino, non ti preoccupare...
Quando vorrai farti una passeggiata da queste parti fatti sentire.
Saluti.
Francesco
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pino55 I Monti Ernici; la mia passione
Registrato: 19/03/07 23:26 Messaggi: 156 Residenza: Cittaducale - Rieti
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Inviato: Mer Set 19, 2007 11:29 am Oggetto: In attesa del Cippo n° 187 |
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In attesa che Aquila ci dia l' esatta collocazione attuale del Cippo n° 187 parliamo del Cippo n° 600
Dopo aver trovato due cippi nella località San Giacomo ( base di partenza per escursioni sul Monte Girella 1814 m, gruppo montuoso della Montagna dei Fiori e di Campli ) ai confini tra Ascoli e Teramo ero convinto di trovare facilmente il cippo n° 600.
Dai miei calcoli si doveva trovare presso un ponte sulla strada che sale a Castel Trosino dalla Valle Castellana.
Arrivo al ponte ma del cippo neanche l’ ombra, fermo una persona che stava facendo allenamento di corsa ma questo non aveva mai visto niente lì intorno, riprendo l’ auto e vado nel paese distante un paio di Km, chiedo ad alcuni signori anziani, ma niente, non avevano mai visto nessun cippo, a questo punto ritorno sconsolato a casa.
Ormai avevo abbandonato l’ idea di cercare quel cippo, ma dopo qualche mese, una telefonata con Ugo Muraglia mi riaccende la speranza.
Mi dice che insieme ai suoi amici e a un abitante del luogo, Antonio Giorgi, hanno ritrovato e rialzato quella grossa colonnetta, ma non ricorda esattamente il posto, l’ unica cosa certa è che il sentiero partiva dal paese e che era il vecchio collegamento tra Castel Trosino e Villafranca.
Dopo la telefonata prendo la cartina della provincia di Ascoli e noto che da Castel Trosino parte uno stradino che arriva presso un casale chiamato Giorgi……sarà questo il posto…penso….appena ne ho l’ occasione faccio un’ altro tentativo di ricerca.
L’ occasione me la trovo da solo andando per un po’ di giorni al mare a San Benedetto del Tronto,
un pomeriggio con mia moglie partiamo alla ricerca del cippo.
Dopo un gran giro in auto, sbagliando strada e allungando di parecchi Km, ( scarsissime indicazioni e quelle poche messe malissimo ), riusciamo ad arrivare al bellissimo Borgo Medievale di Castel Trosino.
Parcheggiata l’ auto, inizio a chiedere ad alcuni abitanti se conoscevano il vecchio sentiero che conduceva a Villafranca, nessuno sapeva niente, entriamo nella piazzetta del borgo e chiediamo a una signora che ha un piccolo locale pubblico, questa non sa niente ma mi dice di aver pazienza che va a chiamare un signore esperto del luogo, ma anche questo non sa nulla, ne dei cippi ne del vecchio sentiero e ci dice che nel paese ci sono tantissimi che si chiamano Antonio Giorni.
A questo punto ringraziamo e usciamo dal paese con le “ ossa rotte “ scoraggiati al massimo, ma io non demordo e decido di fare di testa mia.
Con la cartina in mano decido di raggiungere il Casale Giorgi, imbocco lo stradino giusto e dopo qualche centinaio di metri incontro un signore molto anziano, anche a lui chiedo le stesse cose e questo mi risponde che stavo camminando sulla vecchia strada doganale che collegava Castel Trosino a Villafranca e che un tempo lì c’ era un gran traffico di cavalli, e di animali di ogni genere, venditori ambulanti ecc…ecc…che attraversavano il confine.
Era la risposta che mi aspettavo e che confermava la mia intuizione…..mi dice pure che più avanti avrei trovato delle case abitate e di chiedere lì il punto esatto del confine.
Arriviamo al Casale e parliamo con un signore che ci indica il sentiero da percorrere per raggiungere il cippo, sentiero che in alcuni tratti è chiuso da rovi e in altri sta franando nella scarpata, appena superata la Valle La Fossera sulla destra, dietro una grossa roccia, c’è ritto il Cippo n° 600.
Il signore di casa Giorgi sicuramente è un figlio di Antonio.
Al ritorno dal cippo sul balcone del casale ci aspettava una signora anziana che ci ha detto che il cippo era stato rialzato dal marito ora deceduto.
Ho provato a ricordargli che insieme al marito c’erano altre persone che hanno dato una mano a rimettere in piedi la pietra, ma questa continuava, come in una cantilena, a dire che era stata rialzata dal marito.
Poi ci ha invitato in casa a prendere qualcosa, ma, noi, ringraziando e salutando abbiamo proseguito.
_________________ Giuseppe |
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pino55 I Monti Ernici; la mia passione
Registrato: 19/03/07 23:26 Messaggi: 156 Residenza: Cittaducale - Rieti
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pino55 I Monti Ernici; la mia passione
Registrato: 19/03/07 23:26 Messaggi: 156 Residenza: Cittaducale - Rieti
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Francesco Site Admin
Registrato: 27/03/06 18:51 Messaggi: 6462 Residenza: Alatri
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pino55 I Monti Ernici; la mia passione
Registrato: 19/03/07 23:26 Messaggi: 156 Residenza: Cittaducale - Rieti
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Inviato: Ven Ott 05, 2007 11:13 pm Oggetto: Cippo n° 600 e Gita alla ricerca del cippo n° 187 |
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Grazie Francesco
quindi la croce è stata incisa chissà quanto tempo fa...., molto prima di quando Ugo e company l' hanno rialzata.
Interessante quel libro.......
Per quanto riguarda la gita per me va bene....a te il compito di decidere la data e di PIANIFICARLA in modo di arrivare sul posto senza trovare difficoltà, poi lì, se Ugo non si ricorda il punto esatto, incominciamo a battere a tappeto il luogo e quando troviamo la colonnetta prendiamo le coordinate col GPS, aspetto.....
Ciao
_________________ Giuseppe |
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pino55 I Monti Ernici; la mia passione
Registrato: 19/03/07 23:26 Messaggi: 156 Residenza: Cittaducale - Rieti
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Inviato: Gio Ott 25, 2007 8:19 pm Oggetto: Ricerca Cippi n° 224 e 225 |
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Dalla località la Fossa ( la Grancia, Morino ) al Monte Ortara
Data escursione : sabato 13 ottobre 2007
Meta escursione : ricerca cippi di confine n° 224 e 225
Nota:
Le previsioni meteorologiche di Bernacca non sono buone per sabato e allora decido, per quel giorno, di interrompere le salite ai 2000 metri e dedicarmi alla ricerca dei cippi di confine ancora non trovati.
Per salire dalla Fossa al Monte Ortara bisogna percorrere una lunga strada sterrata oppure tagliare i tornanti su un sentiero ripido e scomodo, mulattiera coperta da foglie che nascondono numerose insidie come rami e sassi, si rischia di prendere qualche “ seria “ storta.
Il sentiero lo conosco bene perché l’ ho percorso altre 3 volte raggiungendo Monte Prato, La Lota, Monte Ferrera e la Cimetta sempre alla ricerca dei termini di confine
Descrizione:
Questa volta decido di portare con me la mountainbike, in bici non sono un grande scalatore, anzi… per niente, so benissimo che in salita devo spingere la bici a braccia ma mi serve per la lunga discesa che dovrò affrontare al ritorno.
Lo zaino è di “ piombo”, carico com’è per una normale escursione, non sapendo se al rifugio della Liscia c’è acqua ne porto 3 litri, appesa esternamente porto una lunga piccozza, la porto sempre con me quando sono da solo, l’ unica difesa contro cani randagi e cani pastori.
Arrivo alla Fossa ( nei pressi della cascata di Zompo lo Schioppo ) la mattina presto, parcheggiata l’ auto prendo la mountainbike e parto pedalando… troppo faticoso, la salita è dura, scendo e inizio a spingere la bici, in qualche tratto di falsopiano risalgo e pedalo ma sono tratti brevissimi, poi nuovamente a spinta fino ad arrivare al Rifugio della Liscia 1415 m .
Ho percorso 11 Km impiegando 3,30 ore ( compreso le soste ). Dietro al rifugio, non visibile dalla sterrata e male indicata sulla cartina che porto a presso, c’è una bella fonte ( Fonte della Liscia 1410 m ), nonostante la scarsità di pioggia di quest’ anno la portata d’ acqua è abbondante.
Nel porticato dell’ ingresso del rifugio c’è un camino acceso e ci sono alcune persone che sono salite fin qui in jeep, ognuno di loro ha un fuoristrada con rimorchio pieno di legna secca, gli parlo dei cippi ( più che altro per mia curiosità, volevo vedere se erano afferrati su questo campo ) ma…niente da fare…ne hanno solo sentito parlare ma sono ignoranti sull’ argomento, perdo un pò di tempo a raccontargli la storia delle colonnette e per tutta risposta alla fine del mio racconto mi chiedono se portavo com me l’ ombrello, secondo loro da lì a poco diluviava ( Bernacca….questi non conoscono neanche le previsioni del tempo ), rispondo che se piove prendo l’ acqua e mi cambio quando ritorno all’ auto, poi mi fanno la solita paternale con cantilena….” Non si va da soli in montagna, potrebbe succederti qualcosa “ intando cercando di non farmene accorgere mi tocco “ le scatole “ e tocco anche ferro….la mia bici non ha niente a che fare con l’ alluminio e il carbonio….è ferro puro, non sono scaramantico ma non si sa mai….
So benissimo che è meglio non andare da soli in montagna ma so altrettanto bene che è difficile trovare un compagno disposto a faticare senza ricompensa, un compagno che ha disposizione lo stesso tuo tempo nella stessa giornata, disponibile a fare l’ itinerario che tu proponi e allora devo trovare la forza e il coraggio per uscire da solo altrimenti devo appendere le scarpe al chiodo.
La cosa buona è che tecnicamente un’ escursione fatta da solo vale cento volte di più di quella fatta in compagnia.....sei solo, tutto dipende da te, devi valutare e prendere le decisioni giuste....altrimenti sono veramente seri guai.
Saluto e riparto sempre a spinta per un altro Km fino a raggiungere il passo a Nord della Costa dell’ Ortara, chiamata dai locali “ la Cava “ a causa di un enorme sbancamento proprio sul valico, quota 1491 m, 1 Km, 20 minuti, dislivello complessivo fin qui 881 m.
Nascosta la bici ho seguito la cresta in direzione Sud, boscosa, ripidissima e in alcuni punti poco evidente fino a raggiungere la quota 1700 m dove in direzione Est parte una cresta secondaria, sempre boscosa, che porta sul Monte Rotondo ( la tentazione di toccare questa vetta era fortissima, in un ora e mezza a/r, penso che ce l’ avrei fatta, ma rischiavo di fare notte e allora decido che sul Monte Rotondo ci sarei andato un’ altra volta passando da Campo Catino per il Campovano e lo Jubero dell’ Ortara…. meno dislivello e più veloce ).
Dalla quota di 1700 continuo, per poche decine di metri in direzione Ovest per poi riprendere la cresta in direzione Sud fino a giungere a quota 1781 m dove atterrato a sinistra ( Est ) del filo di cresta a una ventina di metri dallo stesso c’è la metà del cippo n° 224 spaccato verticalmente ( l’ altra metà non l’ ho trovata ).
Ancora sul filo di cresta in ripidissima salita ( bisogna aiutarsi con le mani ) si esce dal bosco, quando la salita diminuisce si incontra un cippo incompiuto e spaccato in tre parti e infine si giunge sulla vetta del Monte Ortara 1908 m dove pochi metri sotto la cima, versante abruzzese, c’è atterrato il cippo n° 229. Km totali percorsi 14, tempo complessivo 6 ore, ascesa totale 1300 m.
Il cippo n° 225 non l’ ho trovato….forse è meglio così, penso tra me e me…vorrà dire che ho una scusa in più per ritornare in questi bellissimi luoghi, e come ho scritto prima, iniziando l’ escursione da Campo Catino.
Intanto il buio e sempre più intenso, le nuvole sono basse e tutti i monti che mi circondano sono coperti dalla nebbia, il tempo di fare qualche foto e inizio il ritorno.
Fino alla bici ho impiegato 1,20 ore, dal valico “ la Cava “ in mountainbike fino alla Fossa ho impiegato 40 minuti…..una volata.
Km totali percorsi 27,4 - tempo complessivo della gita 9,30 ore - ascesa totale 1300 m.
_________________ Giuseppe |
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pino55 I Monti Ernici; la mia passione
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pino55 I Monti Ernici; la mia passione
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Inviato: Gio Ott 25, 2007 8:54 pm Oggetto: |
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Uno sguardo sul Monte Viglio.
Il Monte Rotondo....la tentazione di raggiungere la vetta è fortissima...
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_________________ Giuseppe |
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pino55 I Monti Ernici; la mia passione
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pino55 I Monti Ernici; la mia passione
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Inviato: Gio Ott 25, 2007 9:09 pm Oggetto: |
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cippo spaccato a metà
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_________________ Giuseppe |
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pino55 I Monti Ernici; la mia passione
Registrato: 19/03/07 23:26 Messaggi: 156 Residenza: Cittaducale - Rieti
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Inviato: Gio Ott 25, 2007 9:15 pm Oggetto: |
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Cippo incompiuto, il Monte Ortara e il Cippo n° 229
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_________________ Giuseppe |
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pino55 I Monti Ernici; la mia passione
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Francesco Site Admin
Registrato: 27/03/06 18:51 Messaggi: 6462 Residenza: Alatri
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Inviato: Ven Ott 26, 2007 2:17 pm Oggetto: |
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Ciao Pino,
bello ed appassionato il racconto della tua ricerca, sembrava di essere li con te...
Fontana la Liscia è una delle poche fonti sicure e con portata d'acqua costante dell'intero comprensorio dei Monti Ernici !!!
Non avevo mai fatto caso al cippo poco sotto la cima del Monte Ortara, figuriamoci a quello incompiuto o al 224 . Complimenti!!!
Saluti.
Francesco
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Professore Grande amico della montagna
Registrato: 30/08/06 11:03 Messaggi: 66
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Inviato: Ven Ott 26, 2007 5:01 pm Oggetto: |
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La dimostrazione che francesco non conosca gli ernici si vede dalle risposte che dai sui cippi.
Complimenti per uno che vuole fare il moderatore di un sito di montagna!!
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pino55 I Monti Ernici; la mia passione
Registrato: 19/03/07 23:26 Messaggi: 156 Residenza: Cittaducale - Rieti
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Inviato: Sab Ott 27, 2007 1:33 pm Oggetto: Cippi dal Monte Ortara al valico chiamato " cava " |
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Ciao Professore
toglimi una curiosità rispondendo alla seguente domanda:
tu i cippi in oggetto li conoscevi?
Saluti
_________________ Giuseppe |
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Joe Guru dei Monti Ernici
Registrato: 05/04/06 21:38 Messaggi: 373 Residenza: Alatri
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pino55 I Monti Ernici; la mia passione
Registrato: 19/03/07 23:26 Messaggi: 156 Residenza: Cittaducale - Rieti
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pino55 I Monti Ernici; la mia passione
Registrato: 19/03/07 23:26 Messaggi: 156 Residenza: Cittaducale - Rieti
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Inviato: Mar Nov 20, 2007 10:31 pm Oggetto: Correzione....cippo incompiuto vicino al Monte Ortara |
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........Ancora sul filo di cresta in ripidissima salita ( bisogna aiutarsi con le mani ) si esce dal bosco, quando la salita diminuisce si incontra un cippo incompiuto e spaccato in tre parti e infine si giunge sulla vetta del Monte Ortara 1908 m dove pochi metri sotto la cima, versante abruzzese, c’è atterrato il cippo n° 229. Km totali percorsi 14, tempo complessivo 6 ore, ascesa totale 1300 m.
il cippo incompiuto, come si vede dalla foto, è spaccato in due parti
Saluti
_________________ Giuseppe |
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pino55 I Monti Ernici; la mia passione
Registrato: 19/03/07 23:26 Messaggi: 156 Residenza: Cittaducale - Rieti
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