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Campus ubei ludunt

 
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Amilcare
Aquila Reale
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Registrato: 12/11/06 12:26
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MessaggioInviato: Mer Mar 29, 2023 12:13 pm    Oggetto: Campus ubei ludunt Condividi su Facebook Rispondi citando

Negli anni 80 dell'800, furono intraprese indagini per le ricerche del tracciato dell'acquedotto di B.Varo nel tratto che (anda)va dalle arcate che (scavalcava)no il Cosa, da un punto a mezzacosta di Montesecco, in direzione del "Lacum ad Portam".
In questa occasione l'archeologo tedesco Bassen ha trovato un rocco di colonna e pensando che stesse sul suo luogo di origine, iniziò gli scavi che portarono alla scoperta del famoso Tempietto Etrusco-Italico.
Quest'opera che al tempo risultava l'unica conosciuta del genere, divenne tanto importante da richiedere la creazione di un museo che conservasse e mostrasse i reperti e dove, a Roma, Villa Giulia , è ancora presente una ipotetica ricostruzione conosciuta come: Il Tempietto Etrusco- Italico di Alatri.

Nello stesso tempo, un gesuita, lo stesso che ha disegnato la meridiana che si trova sulla facciata del Conti-Gentili, Padre Secchi, ha scoperto, poco al disotto del tempio, una serie di tubi di terracotta, messi per drenare una vasta zona. Questi, ed altri reperti, lo portarono alla conclusione di aver trovato il CAMPUM UBEI LUDUNT menzionato nella iscrizione che ricorda le opere volute da B.Varo.
Alla fine, ha, chisaperchè, depositato una tipologia dei tubi nei Musei Vaticani e puntoebasta.

Eppure: Ancora adesso il Campus ubei ludunt sarebbe un unicum, a quanto mi risulta, infatti, non ci sarebbero, nè a Roma nè in altre zone romanizzate,
esempi di spazi destinati alle attività fisiche all'aperto in piena epoca repubblicana.
E allora, sarebbe facile ricordare la "romanite" della cultura classica italiana perchè, mentre i tedeschi non ne sono malati e il loro Tempietto, grazie a loro ha trovato la giusta considerazione, un'opera che aprirebbe uno spiraglio sulle attività del tempo, dovrebbe avere, una considerazione almeno tale da far ricordare dove si trovasse.

MATANTE'

Saluti speranzosi, Amilcare.
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Francesco
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MessaggioInviato: Lun Apr 03, 2023 5:12 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

..già, almeno quella, la considerazione da far ricordare dove si trovasse...
Crying or Very sad

Speranzosi saluti..
Francesco

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MessaggioInviato: Mer Apr 19, 2023 4:04 pm    Oggetto: San Quinziano Emergenze archeologiche Montesecco. Condividi su Facebook Rispondi citando

MONTESECCO è l'altura che si trova a est della piana di Chiappitto e da una indagine condotta con il padre cappuccino CARLO CAROSI, è risultato che a cominciare dagli inizi del sec. X a.C. al medioevo ha rivestito molta importanza.
Disgraziatamente, il suo trasferimento, prima e la sua prematura scomparsa non hanno dato modo di vedere realizzate le ipotesi formulate.
Tutto è incominciato da una ricerca di archivio che indicava, SULLA CIMA , una chiesa dedicata all'ARCANGELO MICHELE.

Dall'indagine effettuata è risultato che:
Le poche tracce che indicavano la presenza di una costruzione medioevale, poggiano su una costruzione di epoca romana forse, alla stessa maniera di quanto appurato in diverse occasioni, dedicata ad ERCOLE.

Da qui un allargamento delle indagini che ha interessato tutte le pendici, con particolare attenzione alla zona occidentale, fino alla Tiburtina.

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MessaggioInviato: Dom Apr 23, 2023 6:26 pm    Oggetto: San Quinziano Emergenze archeologiche. Condividi su Facebook Rispondi citando

La cosa più evidente è rappresentata da quello che resta di un MURO IN OPERA MEGAòLITICA, tra la prima e la seconda maniera che si trova, salendo dal Porpuro, al margine sinistro dell'antica strada strada, alla fine della salita.
Negli anni '70 questo muro poggiava direttamente sulla breve scarpata che dal muro raggiungeva la strada.(fOTO)
Altri megaliti, forse a sostegno di una strada, si trovano sul lato orientale.

Ma quello che senz'altro caratterizza(va) tutta l'area e darebbe spunti per le eventuali datazioni delle varie presenze umane è stato il ritrovamento di CERAMICHE E TERRECOTTE, per i diversi usi, che vanno dal periodo arcaico alla "vernice nera" e quasi tutte ritrovate in occasione di lavori per l'edilizia.

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MessaggioInviato: Lun Apr 24, 2023 11:26 am    Oggetto: la ceramica. Condividi su Facebook Rispondi citando

Prima di presentare le varie ceramiche e terrecotte rinvenute nel sito in questione, penso sia necessario dare qualche informazione.
Sia la ceramica che la terracotta sono prodotte, tramite cottura, dall'argilla e quello che le differenzia è soltanto la diversa maniera di trattarla per la creazione dei diversi prodotti o per le tecnologie acquisite.

LA TERRACOTTA veniva di solito usata, più o meno GREZZA per i prodotti dell'EDILIZIA: coppi e tegole, mattoni e antefisse, CON STAMPI; i tubi con il TORNIO, così come i grossi RECIPIENTI e la STATUARIA, PLASMANDO.

I vari tipi della CERAMICA sono invece ottenuti con le diverse depurazioni dell'argilla che vengono successivamente fatte decantare per ottenere prodotti adatti ai diversi fabbisogni con le tecniche già in uso per le terrecotte, alle quali si aggiungono il CERCINE e, finalmente, il TORNIO.

Per l'archeologia, la presenza della ceramica, usata soprattutto per le STOVIGLIE, è importantissima per le datazioni, infatti sono ascrivibili a determinati periodi:
Gli impasti e le tecniche
I diversi colori e i soggetti trattati
Gli eventuali stampigli e
L'appartenenza ad una determinata fabbrica.

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MessaggioInviato: Mar Apr 25, 2023 4:50 pm    Oggetto: San Quinziano Emergenze archeologiche. la ceramica Condividi su Facebook Rispondi citando

Si sa che la ceramica, come qualsiasi altro reperto, può dare dati sicuri soltanto se ritrovata nel suo sito e che quella spuria può soltanto stimolare la ricerca ed è inutile dire che a Montesecco, come in molte altre zone del nostro territorio, si trovano i frammenti della produzione ceramica già dagli albori e, con questi la testimonianza della presenza umana nelle varie epoche, con le diverse culture.
A Montesecco sono state trovate. In occasione dello scavo per le fondamenta:
Cocci di vasellame, con evidente fresca rottura, in "VERNICE NERA" o CAMPANA, lucida, opaca e sbiadita,, insieme ad altri in CERAMICA GREZZA , tutti senza stampigli.
La recinsione del cantiere ha impedito un approfondimento della ricerca e la programmata raccolta dei reperti.
La ceramica a vernice nera è s tata prodotta, inizialmente in Grecia, dal sec.IV a.C. agli inizi del sec.I d.C.

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L'ultima modifica di Amilcare il Lun Mag 01, 2023 10:49 am, modificato 1 volta
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MessaggioInviato: Dom Apr 30, 2023 6:19 pm    Oggetto: San Quinziano Emergenze archeologiche. Bucchero Condividi su Facebook Rispondi citando

Il BUCCHERO era la ceramica tipica del vasellame di pregio degli etruschi e di oggetti votivi.
A prima vista si può confondere con la ceramica a vernice nera lucida ma la differenza consiste nella pasta che è altrettanto nera all'interno.
La più antica veniva prodotta con un'argilla molto raffinata lavorata a mano con la tecnica del cercine, a stampo o assemblando parti stampate, cotta in ambiente priva si ossigeno. (Sperimentato)
La sua prodizione è terminata verso la fine del sec.V a.C.
Ne sono stati trovati esempi anche nelle nostre zone, soprattutto in località Pugnano, in territorio di Fiuggi,


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MessaggioInviato: Lun Mag 01, 2023 11:38 am    Oggetto: Sigillata aretina Condividi su Facebook Rispondi citando

La SIGILLATA ARETINA è stata una ceramica, prodotta dal Sec.I A.C., esclusivamente per qualche decennio, per stoviglie più o meno pregiate nel primo luogo di produzione in Italia, ad Arezzo.
Era già in uso nelle province orientali, con la tecnica del tornio e lo stampo per l'applicazione di motivi ornamentali.
La sua principale caratteristica era un COLORE dalle diverse tonalità del ROSSO, per ottenere il quale si usava una argilla molto raffinata, trattata con diverse tecniche, fatta decantare per smaltire il calcare e cotta in ambiente ricco di ossigeno.
Altra caratteristica erano i motivi ornamentali che venivano applicati e che diventavano una specie di marchio delle diverse fornaci spesso, anche citate con il nome stampigliato.

La richiesta del prodotto, infatti, non solo in Italia, ha stimolato la nascita di nuove officine che all'estero, con vari nomi, e diversa durata, hanno dato origine a produzioni più scadenti.
Tra queste le più note sono la SIGILLATA GALLICA, prodotta in Francia e la SIGILLATA AFICANA, la più longeva, prodotta a Cartagine fino al sec.VII d.C. ca.

Altra ceramica in uso nell'antichità, per il vasellame, era quella d'importazione, specialmente dalla Grecia, ma la stragrande maggioranza era rappresentata dalla ceramica grezza ai diversi livelli, quasi sempre prodotta sul posto.

Nella nostra zona se ne trovano numerose testimonianze, anche nei toponimi.

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