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Il Lago di Canterno - gli insediamenti antichi

 
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Amilcare
Aquila Reale
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MessaggioInviato: Lun Mag 12, 2008 8:31 pm    Oggetto: Il Lago di Canterno - gli insediamenti antichi Condividi su Facebook Rispondi citando

A richiesta di quanti hanno notato affioramenti di ceramica antica al Lago di Canterno:

Ho già scritto di Canterno “Canterno muore” nei primi anni ‘80, su "TERRA NOSTRA” a proposito di una grave crisi che provocò uno sterminio della fauna ittica e avicola e rischiò di cancellarlo.

Canterno era diventato una fogna melmosa intorno alla quale mulinavano polvere maleodorante e buste di plastica tra sozzerie di ogni genere.

Fu allora che, tramite il Comune di Fumone, le sezioni di Alatri dell’ Archeoclub, del CAI e del WWF promossero una riunione per responsabilizzare, ognuna secondo le proprie competenze, le Amministrazioni dei comuni rivieraschi, L’ENEL e la Regione Lazio.

Questo per quanto riguarda l’aspetto naturalistico che è stato ampiamente e esaurientemente illustrato dalle mostre, anche recentemente tenute da “SYLVATICA

Per quanto, invece, riguarda l’aspetto antropologico, ne ho scritto su “ALATRI E IL SUO TERRORIO” e riassumo:

L’alternarsi dei livelli dell’acqua scopre e ricopre le rive del lago ed il frangersi delle onde dilava e mette a nudo reperti che testimoniano la frequenza e l’attività umana già dalla fine del neolitico con affioramenti consistenti di ceramica tipica dei periodi che vanno fino al bronzo finale e ha consentito ritrovamenti di arnesi in selce, comprese punte di frecce.

Sono anche stati trovati: un bottone in pasta di vetro e un bottone di ceramica invetriata, oltre a frammenti consistenti di mole in pietra lavica e numerosi pezzi di pomice (da non confondersi con quelli che attualmente si trovano numerosi e che sono evidentemente il risultato di discariche abusive di materiale edile di risulta), che molto probabilmente erano usati per scarnire le pelli da conciare.

Tutto il materiale suaccennato interessa tutta la penisola, sulla parte estrema della quale, ho trovato reperti riferibili a un luogo sacro intorno al quale erano sistemate le tombe a incinerazione.

Di quanto sopra la sezione di Alatri dell’Archeoclub ha informato la Soprintendenza archeologica che ha inviato personale specializzato per un sopralluogo ed ha dato mandato allo stesso Archeoclub di monitorare la situazione e raccogliere i reperti affioranti.

La gran parte dei reperti raccolti è stata ritirata dalla soprintendenza nel 1994 per essere collocata nel museo del Piglio, altra è stata inventariata e consegnata al museo civico di Alatri, altra è ancora depositata presso la sede in attesa che venga sistemata quella precedentemente consegnata.

L’allargamento dell’esplorazione e la costante attenzione dei soci ha permesso di scoprire affioramenti di reperti relativi all’età del ferro, nella parte occidentale del lago.

Per quanto, invece, riguarda l’età storica, si può dire che tutto il bacino sia stato frequentato da insediamenti agricoli in età romano-repubblicana ed età imperiale e documentati da reperti ceramici relativi a stoviglie, recipienti e manufatti edili che si trovano dopo le arature tra le pietre delle “case” distrutte e tegoloni per tombe a cappuccina. .

Non ci sono indizi di insediamenti nell’età medioevale.

Questi si trovavano a monte Yazzo: convento su tempio romano -repubblicano e a Porciano castello che merita una speciale attenzione.



N.B:
La raccolta e l'appropriazione dei reperti da parte di persone non autorizzate è severamente vietata dalla Legge...

Qualora se ne paventasse la perdita o la distruzione il reperto deve essere raccolto e consegnato a chi di competenza.

Amilcare


L'ultima modifica di Amilcare il Gio Ago 15, 2013 7:52 pm, modificato 1 volta
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MessaggioInviato: Gio Giu 05, 2008 3:47 pm    Oggetto: Repeti archeologici Lago di Canterno Condividi su Facebook Rispondi citando




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MessaggioInviato: Gio Giu 05, 2008 3:48 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando




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MessaggioInviato: Dom Ott 17, 2010 7:00 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Finalmente Francesco ha riposizionato nel nostro forum "HERNICA SAXA", rubrica che ha riscosso e speriamo riscuota ancora, molto interesse.

Disgraziatamente quasi tutto il materiale già pubblicato è andato perduto ed è materiale molto importante. Sta a noi, adesso, riproporlo e publicarne di nuovo.

(Ricordate, per esempio, il Forno del Paradiso sulla strada per Prato di Campoli?)



Ricomincio da Canterno, spinto dalla mappatura, fatta ultimamente che delimita la zona attualmente occupata dal lago all'interno di quella che si vede su Google, ripresa precedentemente e dall'intervento ripreso da Francesco su "Chi ricorda".

Come vedete, accennavo agli insediamenti che vanno dal calcolitico al bronzo finale, ma la storia di Canterno non termina tremila anni orsono e quello che maggiormente si evidenzia tuttora, sono le centuriazioni fatte nel periodo romano.

Pensate che, con Francesco, abbiamo posizionato sei "CASE" i cui reperti sono venuti alla luce dal dilavamento subito dal ritiro dell'acqua, un tratto di mura megalitiche e una calecara.

Una di queste "case" nell'area della quale, sono evidenti resti di laterizi, si vede addirittura, quasi tutta in pianta.

Si tratta ora di cercare e posizionare le centuriazioni e le altre case che dovrebbero essere molto numerose.

Per fare questo bisogna armarsi di santa pazienza e partendo dagli incroci ad angolo retto sicuramente attendibili, ricostruire le strade che delimitavano le centurie e nelle centurie, le case.

A questo scopo sarebbero utili e necessarie le mappe catastali di Fiuggi, Torre e Trivigliano per la parte nord e la parte orientale; quelle di Fumone e di Porciano, per le parti sud e ovest del lago

Sarà un lavoro lungo e impegnativo e sono a disposizione per eventuali ragguagli ed escursioni.



Vu aspetto e vi saluto caramente, Amilcare
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Alex
Amico della Montagna
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MessaggioInviato: Mar Ott 19, 2010 9:48 am    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Cia Amilcare, ti faccio i miei complimenti per l'eccellente lavoro che stai svolgendo. Mi fa piacere che il tela del Lago di Canterno abbia riscosso così tanto successo testimoniato dai bellissimi ed approfonditi interventi letti sul forum Very Happy
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Amilcare
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MessaggioInviato: Gio Ago 15, 2013 7:51 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Non dimentichiamo, però, l'aspetto storico-archeologico del Lago.
Infatti: Tutto il bacino del lago e le alture che lo circondano sono stati oggetto di una costante presenza umana fin dalla più remota antichità; cosa che bisogna tener presente, perché l’ambiente, nei suoi molteplici aspetti e la sua salvaguardia non possono prescindere dalla sua storia.
Su questo sito ho già avuto modo di trattare episodi del l’aspetto storico-archeologico del bacino del Lago di Canterno.
Riassumendo:
Fino al 1821, un inghiottitoio naturale drenava tutto il bacino del lago, nel quale erano presenti i due laghetti Lattanzi il livello dei quali era regolato da un inghiottitoio ancora funzionante. Attualmente il bacino dei due laghetti è drenato da un canale l’acqua del quale viene succhiata dalle pompe citate da Giò e da Francesco.
Nell’ultimo periodo precedente al 1821, l’inghiottitoio restava occluso fin quando la pressione non sfondava il “tappo” o, più verosimilmente, il livello dell’acqua non innescava il sifone che avrebbe assunto il ruolo di quello di un comune sciacquone.
(Ho letto quanto sopra in un tema svolto da uno studente ospite del Collegio Conti-Gentili che, al tempo, aveva organizzato una gita per osservare la novità)
Anche successivamente al 1821, questo fenomeno si ripeteva saltuariamente a distanza di anni senza, però, arrivare al prosciugamento completo.
(Testimonianze di pastori e di pescatori professionisti)
Intanto, anche se il livello del lago subiva degli sbalzi, ritenuti causati dalle condizioni meteorologiche, sul lago prosperava la pesca professionale e si accennava un utilizzo a fini turistici.
(Il livello normale era quello per il quale la lingua di terra di fronte allo sbocco della galleria formava un’isola Gl’Insulon’, così come viene chiamato ancora oggi. Il sifone si innescava quando il lago si univa a quello formato dalle sorgenti al di sotto della Madonna della Stella).
(Testimonianze di pastori e pescatori professionisti)
Questo fino a quando una società non pensò di utilizzare il bacino per costruire una centrale idroelettrica e allo scopo, per regolarizzare il livello dell’acqua, ha tappato l’inghiottitoio (La torretta che vediamo) ed ha scavato una galleria per convogliare l’acqua alle turbine. Inoltre, per rifornire il bacino, ha scavato una galleria che, da Guarcino, convoglia l’acqua del Cosa per risarcisce il lago.
Verso la metà degli anni ’80 dello scorso secolo, un eccezionale abbassamento del livello, e il dilavamento causato dalle onde, ha messo in luce una gran quantità di cocci tra i quali non era raro trovare punte di freccia in selce.
Naturalmente la cosa ha immediatamente interessato la Sezione dell’Arco Club di Alatri che ha informato la Soprintendenza Archeologica e dai numerosi sopralluoghi che hanno compiuto esperti del periodo protostorico, italiani e stranieri, è emerso che tutto il rilievo che si alza dal centro del bacino era interessato da una consistente presenza umana che ha lasciato tracce che vanno dal primo neolitico al bronzo finale.
Intanto, il costante monitoraggio svolto ha permesso di delineare le successive fasi della presenza umana che è rimasta consistente per tutto il periodo dell’antichità:
Non è raro, infatti, trovare in occasione di lavori agricoli o, come nel caso della costruzione del “Parco giochi?”, di movimenti terra, ceramiche del periodo romano o limitate zone dove si rinvengono frammenti di ceramiche e di laterizi, frammisti a pietre o, addirittura, in caso di prolungato dilavamento, fondamenta di “casae” e tracce di tombe.
Questi ritrovamenti, insieme alla presenza delle tante strade che si tagliano ad angolo retto, hanno fatto pensare ad una centuriazione di tutto il bacino e delle zone circostanti.
I risultati ottenuti avvalorerebbero questa ipotesi. Infatti abbiamo trovato, oltre a numerosi indizi della presenza di “casae”, “mura ciclopiche” che probabilmente terrazzavano terreni agricoli o, almeno in un caso, “villae”. Allora abbiamo cominciato, grazie a Francesco, a georeferenziare le “casae” e gli incroci delle antiche strade e, forse, possiamo includere in questo contesto il tempio che sorgeva su Monte Jazzo.
Anche se, negli ultimi anni e speriamo che duri, il livello delle acque raggiunto ha coperto le fasi più antiche, è ancora possibile l’esplorazione delle zone limitrofe e, forse, indizi più sicuri ci possono venire dalle mappe catastali.
Intanto vi assicuro che è presente ed è perfettamente fruibile, la magnifica realtà delle rovine del castello di Porciano.
A questo punto è d’obbligo un invito alle parti interessate:
All’Ente che gestisce l’oasi, ai comuni rivieraschi di Fumone, Ferentino e Trivigliano perché tengano presente l’aspetto storico-archeologico del bacino di Canterno e cerchino di valorizzarlo; al comune di Fiuggi, perché impedisca che il Fosso del Diluvio venga usato come discarica e costruisca un adeguato depuratore, a tutti i frequentatori, soprattutto ai pescatori, perché non lascino tracce della loro presenza, insieme ai loro rifiuti e di nuovo all’Ente gestore dell’oasi perché ricordi che sarebbero necessari contenitori di rifiuti sufficienti, che andrebbero svuotati e che sarebbe il caso che, ogni tanto si faccia pulizia.

Amilcare
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Francesco
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MessaggioInviato: Ven Ago 16, 2013 6:39 am    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Canterno, storia e natura Very Happy Very Happy Very Happy ..

Grazie! Wink

Saluti,
Francesco

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MessaggioInviato: Gio Mag 19, 2022 4:12 pm    Oggetto: Canterno emergenze archeologiche. Condividi su Facebook Rispondi citando

La presenza umana nell'epoca antica non si limita alle zone limitrofe del lago dove, come già scritto, il dilavamento delle sponde e i lavori agricoli scoprono i reperti che ne danno testimonianza, ma si rivela anche su tutti i rilievi che circondano la conca.
In particolare:
Sul lato nord, poco prima di arrivare alle rocce, una lunga fila di megaliti affioranti ha dato lo spunto per una ricerca più approfondita per la quale ho contattato l'amico Daniele Baldassare che, poco più sopra, al limite di una fila di alberi, mi ha mostrato un consistente mureo megalitico che regge un terrazzamento sul quale erano presenti numerosi frammenti di laterizi di fattura romana.
Successivamente, proseguendo nella ricerca, con Francesco, a poche decine di metri verso N-E abbiamo trovato, quella che si può presumere sia una grandissima aia contornata da mura a sacco (sic) nascoste tra la vegetazione.
Tutta questa zona ricade nel territorioi di Trivigliano.
Verso est, sempre in terrirtorio di Trivigliano, sulla cima di Monte Jazzo, resti di mura romane che indicherebbero un "Daianise" del quale ho già scritto.
A sud su Monte Maine, luogo privileggiato da Franceso ed Ivonne per ricerca di asparagi, mi è capitato, quest'anno" di trovare la parte finale di un "umbilicus" di mola.

Saluti incuriositi, Amilcare
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